Il principe abusivo
di Alessandro Siani (Italia, 2013)
con Alessandro Siani, Sarah Felberbaum, Christian De Sica,
Marco Messeri, Serena Autieri, Lello Musella,
Salvatore Misticone, Nello Iorio, Alan Cappelli Goetz
Nel suo periodo di maggior successo commerciale ci sta Siani faccia un film. Ebbene l’ha fatto. Da regista e da protagonista. Eccolo qui: è una commedia e si chiama “Il principe abusivo”. Peccato che sia davvero poco poco divertente. Tutta la speranza di far ridere gli spettatori sta nella mimica di Siani e nel suo rendere assurdi, attraverso una macchietta esasperata, i modi di dire e di fare dei giovani tamarri campani.
La trama è incredibilmente banale, già vista e rivista. Letizia è una giovane e bella principessa (del Principato di Monaco?) che ha bisogno di diventare molto nota, cioè di far parlare parecchio di sé, perché solo in questo modo (pare) le sue organizzazioni umanitarie hanno più possibilità di riuscire a raccogliere parecchio denaro. Il suo consigliere (il ciambellano di corte interpretato da De Sica) le suggerisce di mettere in scena una finta love story con un tizio molto povero, in modo da finire sulle copertine di diversi magazine scandalistici. A interpretare il ruolo del fidanzato poveraccio quindi viene scelto (inconsapevolmente) Antonio: un trentenne napoletano disoccupato e molto ignorante (ma simpatico) che vive di espedienti.
Antonio si trasferisce così – su invito – in una depandace della supervilla in cui vive la famiglia reale e si porta dietro anche la sua cricca: due amici del cuore e una cugina “verace”. Inzialmente il ragazzo abbocca: si innamora della giovane, inizia anche a imparare le buone maniere e a studiare per non rimanere ignorante, ma poi mangia la foglia, capisce il tranello e rimane molto deluso. Ma proprio in quel momento – quando cioè Antonio desiste – la principessina stronza si rende conto di esserlo (stronza) e finisce per innamorarsi sul serio di quello che era solo un fantoccio per uno scherzo alla stampa internazionale. Tutto questo nonostante il re (un puttaniere simpaticamente interpretato dal grande Marco Messeri) si sia sempre mostrato contrario al piano del finto fidanzato, per mere questioni di decoro e di reputazione.
Parallelamente alla storia d’amore tra Antonio e Letizia, se ne sviluppa poi anche un’altra minore ma di verso contrario tra la cugina di Antonio (la rossa esplosiva Jessica) e il ciambellano di corte, che a questo scopo accetta di prendere lezioni di “spontanea tamarraggine napoletana” da Antonio. A margine, tra questi due c’è ancheun piccolo balletto a mo’ di citazione del film “Singin’ in the Rain” (per dare un contentino a Christian De Sica, credo. Che, se non canta e balla, pare non sia contento)
Ok, l’ho ammetto: ho visto questo film fino alla fine. Ma davvero non ne valeva la pena. Avrei potuto abbandonare la visione solo dopo una quindicina di minuti. Tempo sprecato. Dice bene Marzia Gandolfi su MyMovies: qui siamo di fronte a un «trionfo di buoni sentimenti che ammicca improduttivamente alla comicità di Troisi».
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.