Effetti collaterali
(Side Effects)
di Steven Soderbergh (USA, 2013)
con Jude Law, Rooney Mara, Catherine Zeta-Jones,
Channing Tatum, James Martinez, Vinessa Shaw, Mamie Gummer,
Sheila Tapia, Polly Draper, Michael Nathanson, Russell G. Jones,
Sasha Bardey, Mitchell Michaliszyn, David Costabile, Vladimi Versailles
Delizioso thriller con trama alquanto originale. Apprezzabile il fatto di aver affrontato l’argomento dei rapporti non sempre trasparenti tra medici e case farmaceutiche.
Emily Taylor è una ragazza di 28 anni molto depressa. Dovrebbe essere felice perché l’uomo di cui è innamorata (suo marito Martin) è appena uscito dal carcere, dopo essere stato recluso per 4 anni a causa di una truffa finanziaria, invece appare molto triste, con l’umore a terra. Non sappiamo bene perché ma pare soffrire di depressione a tal punto da tentare più volte il suicidio. Un giorno infatti finisce in ospedale a causa di un incidente – decide di andare volontariamente con la sua auto contro un muro di cemento armato; lì trova un giovane medico belloccio: Jonathan Banks, uno psichiatra inglese che inizia a curarla.
Le prime sedute e i primi tentativi con l’uso di psicofarmaci non va benissimo, per cui il dottor Banks, dopo un confronto con l’ex terapista di Emily (la Dott.ssa Victoria Siebert), decide di sottoscrivere alla sua paziente l’Ablixa: un nuovo farmaco antidepressivo che in quel periodo è parecchio pubblicizzato. Anche se sembra funzionare con efficacia contro la depressione, questo medicinale ha un pericoloso effetto collaterale: provoca nei pazienti incontrollabili stati di sonnambulismo. Tant’è che un giorno, durante una fase di sonno profondo, Emily finisce per accoltellare a morte suo marito.
Il processo per omicidio si tiene ma Emily non viene condannata, patteggia e grazie alla dichiarazione di infermità mentale, riesce ad ottenere un ricovero coatto prolungato ma temporaneo presso un’istituto psichiatrico. I problemi, gravi, insorgono invece per Jonathan. Il dottor Banks viene sospeso dallo studio con cui lavora, perde un contratto molto importante con una società farmaceutica con cui collabora e si separa da sua moglie (che sospetta una relazione adultera con la giovane paziente molto carina). Tutto ciò – e il sentirsi direttamente responsabile dell’omiciio a causa della terapia suggerita – lo spinge ad indagare su quello che è accaduto, nonostante tutti remano contro, consigliandogli di lasciar perdere questa brutta rogna, peraltro ormai ampiamente superata.
Sapete quanto io apprezzi Soderbergh come regista, per cui l’ottima fattura di questo film non mi ha stupito. Anzi, mi ha ovviamente fatto piacere. Soggetto e scenggiatura sono di Scott Z. Burns (aveva già sceneggiato un altro film dello stesso regista: “The Informant”).
Nonostante nel trailer si veda un po’ di sangue, non possiamo considerare questa pellicola splatter.
Non voglio fare spoiler o svelarvi più di tanto la storia, ma fate attenzione a una scena torbida seppur breve.
Jude Law è eccellente. Il bravo e figo psichiatra giovane, di origini inglesi, piacerà a tutte le spettratrici. Abbastanza credibile nel ruolo. Fa piacere vedergli dominare così la scena.
Già vista in “Millennium”, Rooney Mara si conferma attrice da 10 e lode. La giovane depressa e tormentata è nelle sue corde. Il suo faccino dolce e delicato ispira molta tenerezza e commiserazione in chi guarda. Dunque perfetto.
Vinessa Shaw è una biondona alta e un filo algida. Interpreta la moglie (un po’ stronza) del dottorino. Brava nella sua parte. Non la trovo bellissima ma capisco che una tizia così può piacere. E molto.
La sempre affascinante Catherine Zeta-Jones in questa parte è ancora più stronza della moglie di Jonathan. Non vi dico il perché ma basta un’occhiata alla sua faccia (su cui stazionano un paio di occhialini da “signorina-so-tutto-io”) per capire a cosa mi riferisco.
Channing Tatum detto “collo” è ancora una volta rigido come un’asse di acciaio. Poco importa. Questa volta il suo ruolo non richiede particolari doti recitative. Deve solo girare due o tre scene da maritino premuroso e giovane baldo uomo desideroso di iniziare a rigare dritto.
Michael Nathanson è un volto buono per la parte del procuratore generale incaricato del caso di omicidio.
Voto globale per la pellicola: 7. Notevole. Non si rimane delusi. Si assiste ad una bella storia, contemporanea, verosimile, originale, che non annoia.
Nota promozionale: per far parlare di questo film hanno persino realizzato un vero sito per il farmaco Ablixa.
Qui c’è la locandina ufficiale, non molto dissimile da quella italiana (per una volta).
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.