Pappa e ciccia
di Neri Parenti (Italia, 1982)
con Lino Banfi, Paolo Villaggio, Milly Carlucci,
Pippo Santonastaso, Marina Confalone, Ennio Antonelli,
Antonio Allocca, Roberto Della Casa, John Emmanuel Gatmann
Commedia in due episodi.
Nel primo un muratore pugliese emigrato in Svizzera – tale Nicola Calore (Lino Banfi) – riceve la visita di sua nipote Rosina (Milly Carlucci) in arrivo dal paesino natìo. Quella che tutti credono sia una bambina, in realtà si rivela essere un bellissima e procace ventenne. Per non far scoprire alla sua famiglia d’origine che non ha fatto fortuna all’estero, lo zio si fingerà miliardario, prendendo l’identità del padrone della villa per cui lavora. Il tutto con l’aiuto degli amici e tenendo all’oscuro la sua fidanzata italiana – anch’ella meridionale e gelosissima.
La scena più divertente è senza dubbio quella in cui Calore vuole liberarsi di un’ingombrante quanto orrenda bambola mentre gli efficientissimi agenti dell’aeroporto non fanno altro che restituirgliela (con sua somma incazzatura). Anche il momento un cui Villaggio entra in scena vestito da infermiera tedesca, zitella e fascistoide è davvero notevole.
Nel secondo episodio il protagonista scrive indignato a un noto quotidiano nazionale per lamentarsi delle condizioni in cui si è trovato durante il soggiorno in un villaggio vacanze. La lettera è solo un espediente per mostrare – ovviamente estremizzando – quel che accade durante i viaggi organizzati e per farci della satira sopra. Dal momento che Neri Parenti ne è il regista e che il protagonista è Paolo Villaggio, aspettatevi un tipo di comicità in stile Fantozzi.
Anche nel secondo episodio alla Carlucci è stato riservato il ruolo della bonazza.
A Pippo Santonastato invece è spettato il compito di interpretare il compagno di viaggio del protagonista: un mediocre (ed idiota) geometra.
Voto 6 e mezzo. Ho visto questa pellicola una volta e la rivedrei ancora. Mi diverte sempre molto.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
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