Starsky & Hutch
di Todd Phillips (USA, 2004)
con Ben Stiller, Owen Wilson, Snooop Dogg,
Fred Williamson, Vince Vaughn, Juliette Lewis,
Jason Bateman, Amy Smart, Carmen Electra, Chris Penn,
Brande Roderick, Molly Sims, Paul Michael Glaser, David Soul
Questa è la pellicola liberamente ispirata – molto liberamente – all’omonima serie poliziesca che tanto successo ebbe tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80. Di quel simpatico telefilm, però, purtroppo non ha nulla, ahinoi. A parte una vaghissima somiglianza dei due protagonisti. Sì, ok: Ben Stiller ha una parrucca nera riccia mentre Owen Wilson è biondo ma, oltre questi due piccolissimi tratti distintivi, non c’è altro che ricordi l’originale. Forse un po’ l’abbigliamento dei personaggi e la celeberrima Ford Gran Torino rossa con la fascia bianca. Ma non credo sia sufficiente per far rivivere un mito della tv.
La storia è molto semplice. Un trafficante di droga particolarmente sbruffone ma non del tutto scaltro – tale Reese Feldman – si prepara al colpo della vita: la vendita di una maxi partita di cocaina formata da polvere bianca di nuova generazione, una droga di sintesi molto simile nell’aspetto al dolcificante artificiale, qualcosa da cui si è riuscito a togliere del tutto l’odore attraverso un avanzatissimo procedimento chimico, in modo che i cani antidroga non siano in grado di indiduarla in caso di controlli.
Starsky e Hutch sono due poliziotti di Bay City (una specie di Los Angeles) estremamente particolari. Il primo è incredibilmente puntiglioso, preciso e ligio al dovere. L’altro è il suo contrario: molto rilassato, si gode la vita, ha contatti con alcuni criminali di piccolo taglio e spesso, quando è sotto copertura, si lascia prendere un po’ troppo la mano con i crimini. Entrambi lavorano senza compagno perché il loro comportamento “poco nella norma” li ha isolati. Nessuno vuole lavorare più con loro, insomma, per cui il loro capitano decide di rischiare il tutto per tutto, mettendoli insieme in squadra. Fanno un duo, una coppia: Starsky & Hutch appunto.
Appena iniziano a lavorare fianco a fianco l’uno non va molto a genio all’altro. Ovviamente. Cosa banale. Dapprima quasi si odiano, poi invece, indagando su Feldman, finiscono per diventare l’opposto: grandi colleghi, affiatatissimi e persino amici inseparabili. Il problema è che le loro indagini non vanno per il verso giusto. Peraltro Feldman gode di buona reputazione in città per cui è insospettabilissimo. La trama – a dirla tutta – a me ha ricordato tantissimo quella del film “Piedipiatti” con Pozzetto e Montesano.
Non siamo di fronte ad una commedia indimenticabile, anzi. La dinamica e lo svolgimento dei fatti è alquanto regolare per un film di questo tipo. Non si ride granché, piuttosto si sorride. La comicità alla Ben Stiller, tutta fatta di fraintendimenti alquanto politically correct (vedi la scena negli spogliatoi della polizia in cui si accenna lievissimamente all’omosessualità) e faccette, ha un po’ stufato, a dire il vero.
Il personaggio di Huggy Bear – interpretato da Snoop Doog – è abbastanza buffo; riprende ovviamente quello interpretato da Antonio Fargas ma, secondo me, per apprezzarlo appieno bisognerebbe guardare la pellicola in lingua originale. Io invece l’ho vista in italiano (una vecchia registrazione dalla tv generalista analogica).
Vince Vaughn veste i panni del boss Feldman ma non mi ha convinto. Non ha la faccia del cattivo, né di quello scemo fino in fondo. Insomma il tonto non lo sa fare benissimo. Non mi ha mai fatto impazzire come attore. Al suo fianco troviamo Juliette Lewis ad ancheggiare atteggiandosi da “squinzia” – leggi “fidanzata pagata”. Strano. Però è bravina.
Jason Bateman, invece, l’ho trovato molto delizioso nel ruolo del braccio destro del malavitoso: un super-nerd vestito con occhialone squadrato e abbigliamento fuori epoca.
Buona la scelta di Fred Williamson per il personaggio del Capitano Doby.
Chris Penn è un poliziotto di origini italiane: ciccione, cretino, fastidioso e attaccabrighe.
Amy Smart e Carmen Electra interpretano due ragazze molto facili (per non dire “squillo”).
Nota 1: Paul Michael Glaser e David Soul (gli originali Starsky & Hutch) appaiono in un cameo alla fine del film con sulla faccia il tradizionale sorrisetto beffardo che li distingueva. Grandissimi.
Nota 2: il regista – Todd Phillips – è lo stesso di “Parto col folle”, “Road Trip” e dei primi due episodi di “Una notte da leoni”.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.