Cosmopolis

Cosmopolis

di David Cronenberg (USA, 2012)
con Robert Pattinson, Juliette Binoche, Sarah Gadon,
Paul Giamatti, Jay Baruchel, Kevin Durand, Mathieu Amalric,
K’Naan, Emily Hampshire, Samantha Morton, Abdul Ayoola

Sì, il regista è David Cronenberg. Sì, è tratto da un romanzo del tanto osannato Don DeLillo. Ma questo film non mi ha convinto. Affatto.
Ma forse è un problema mio. Forse sono io che non l’ho capito.
Qual è il messaggio di fondo? Quale la morale? (Ce n’è una?) Cosa vuole dirci DeLillo? Che essere ricchi annoia? Che la finanza è una bruuta bestia incontrollabile? Che il moderno (anzi la contemporaneità) ha già in sé tutti i geni dell’autodistruzione? Mah. Chissà.
I dialoghi volano troppo alto. Parole in libertà ammantate di riflessioni profonde. Si filosofeggia fino all’eccesso, avendo come unico risultato la confusione dello spettatore. Fastidio da smarrimento.

Un giovane schifosamente ricco e annoiato – tale Eric Packer – va a zonzo per la città (una metropoli qualsiasi del prossimo futuro – forse New York?) con la sua lunghissima limousine bianca. In giro circolano tante altre limo bianche ma non sapremo mai perché, né chi trasportano. Eric vuole andare dal suo barbiere di fiducia a tutti i costi. Non gli importa se resterà imbottigliato nel traffico, se perderà tutta la giornata o se metterà a serio rischio la sua vita per farlo. Si tratta di una specie di “rito” che vuole compiere a tutti i costi. Durante il viaggio ospita nella sua lussuosa auto tutta una serie di personaggi: una specie di spacciatore/artista/malavitoso/produttore musicale, alcuni giovani consulenti (finanziari, informatici, etnici, ecc.) e una vorace amante molto più adulta di lui – insomma una MILF con le fattezze di Juliette Binoche.
[SPOILER]
Il film copre all’incirca un giorno intero, cioè racconta un’apparente giornata-tipo di Eric Parker. Durante questo giorno “horribilis” al protagonista – che gioca con le borse di tutto il mondo – “capita” di perdere moltissimo denaro, scommettendo sullo Yuan (la moneta cinese). Quando sua moglie viene a scoprire che il consorte belloccio è finanziariamente sull’orlo del baratro, lo molla. Così. Semplicemente, senza scomporsi – offrendogli prima, però, tutto il sostegno morale ed economico, come tra ricchi è buona norma fare. C’è da dire anche che Eric e la sua giovane e biondissima moglie (Elise Shifrin) i rapporti sono molto cordiali ma anche freddissimi: si vedono spesso ma non si baciano mai, non si toccano mai, non fanno sesso – sebbene lui non faccia altro che pensare al di lei corpo. Il loro è stato un matrimonio d’interessi, uno dei più perfetti, a dire il vero. Lui, giovane rampante e famelico che ha fatto i soldi veri con l’informatica e la finanza, lei molto eterea – ricchissima e di buonissima famiglia – un po’ cretinetta, apatica e fastidiosamente affettata nei modi.
Pattinson ha la faccia da pesce lesso perfetta per interpretare il ragazzetto che ha avuto tutto dalla vita e che ormai si annoia perché più niente di emozionante gli si para davanti sul suo cammino.
Della biondina scipita con il volto di Sarah Gadon abbiamo già detto. Valida scelta di cast.
Jay Baruchel nei panni dello smanettone smilzo ci sta.
Mathieu Amalric è invece un po’ troppo anziano per fare il “riot” urbano.
Juliette Binoche sarebbe stata un buon volto (e un buon corpo) per la parte dell’amante adulta. Ma 10 anni fa. Almeno.
Prova eccellente per Paul Giamatti.
Samantha Morton del tutto fuori contesto.
Voto alla pellicola: 5. Va visto, va bene, ma non aspettatevi un filmone. Io sono rimasto molto deluso.
Nota: il fil rouge della pellicola sono i topi.

La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.