Paradiso amaro
(The Descendants)
di Alexander Payne (USA, 2012)
con George Clooney, Shailene Woodley, Judy Greer,
Beau Bridges, Amara Miller, Patricia Hastie,
Nick Krause, Matt Corboy, Matthew Lillard, Karen Kuioka Hironaga
Lo dico senza timore: Paradiso amaro non mi è piaciuto. L’ho trovato molto lento, poco interessante, anche noioso in alcuni frangenti.
Guarda il trailer.
Questo film racconta la storia di un uomo – tale Matt King – che scopre il tradimento di sua moglie solo quando questa si trova in coma a causa di un incidente nautico. Matt e sua moglie non erano una coppia felice, si parlavano poco, erano molto “distanti” l’uno dall’altro. Almeno sino al giorno dell’incidente. Poi Matt mette finalmente da parte il lavoro di avvocato, da cui era del tutto preso, per tornare ad occuparsi della sua famiglia. Così raduna intorno a sé le due figlie (una di 10 e l’altra di 17 anni) e decide di accollarsi le responsabilità di padre. Ma non solo. A seguito della scoperta della relazione extraconiugale di sua moglie, decide anche di scoprire chi è l’uomo da cui era segretamente attratta, di conoscerne cioè la faccia, la vita, le abitudini. Accompagnato dalle figlie e da un giovane e tonto amico di queste, si mette quindi sulle tracce di questo tizio misterioso. Come se le cose non fossero già abbastanza difficili, i medici comunicano a Matt che il coma di sua moglie è irreversibile e che dunque sono costretti ad interrompere l’alimentazione artificiale del corpo. Tra le varie incombenze di cui il protagonista deve occuparsi c’è poi anche la vendita di un maxi lotto di terreno – uno straordinario lembo di terra incontaminata – di proprietà della sua famiglia, un tempo appartenuto addirittura ai regnanti dell’arcipelago haitiano.
Questa storia della vendita sembra quasi un pretesto per parlare della bellezza delle isole, insomma una specie di artificio retorico che in certi casi fa sembrare il film un documentario prozionale, una videocartolina turistica, uno spot alle Hawaii.
Il titolo italiano si riferisce a una specie di paradosso: il luogo comunque per cui le isole Hawaii sono ritenute un paradiso terrestre contro la realtà che vede i protagonisti vivere la loro tragedia familiare.
Di Clooney non dico nulla. Bravo come sempre, invecchiato come non mai. Dà il volto a un padre molto umano ma tutt’altro che maturo e capace. Con questa pellicola stava quasi per vincere un Oscar come miglior attore. Bah.
Shailene Woodley secondo me la vedremo presto in altre pellicole. Brava e carina. Non le manca nulla per entrare nei giri giusti di Hollywood. Qui interpreta la figlia maggiore di Matt King.
Molto simpatica anche Amara Miller, la ragazzina che interpreta la figlia minore.
A Beau Bridges – fratello del più noto Jeff – la parte di uno dei cugini di Matt a cui spetta una parte del denaro a seguito della vendita del terreno.
Nick Krause è perfetto nel ruolo del ragazzotto ciccio e tontolone. Ha proprio la faccia da scemo che ci voleva. Senza dubbio il suo è il personaggio più spassoso della pellicola.
La bionda Judy Greer interpreta Julie Speer, ossia la moglie del tale che aveva una relazione con la moglie di Matt.
Colonna sonora a volte deprimente a volte allegrotta andante. Possiamo considerare questa pellicola qualcosa a metà strada tra una commediuccia e un drammone? Forse.
Comunque il tema del testamento biologico e le tesi a sfavore dell’accenimento terapeutico erano state già trattate un milione di volte meglio nella pellicola “Le invasioni barbariche” di Denys Arcand.
Voto: 6 –
Spiace dirlo ma questa volta Alexander Payne non mi ha convinto. “A proposito di Schmidt” mi piacque, “Sideways” invece ancora mi manca, un giorno di questi lo devo proprio vedere.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.