Un anno vissuto pericolosamente
(The Year of Living Dangerously)
di Peter Weir (Australia, 1982)
con Mel Gibson, Sigourney Weaver, Linda Hunt,
Domingo Landicho, Bembol Roco, Mike Emperio,
Noel Ferrier, Paul Sonkkila, Bill Kerr,
Kuth Ledesma, Ali Nur, Michael Murphy
Storia d’amore ambientata nel 1965 a Giacarta, in Indonesia, tra un giornalista australiano alla sua prima esperienza come corrispondente e una spia inglese. La vicenda ha come cornice storica i giorni che precedono il tentativo di golpe comunista ai danni del dispotico governo del dittatore Sukarno.
Mel Gibson interpreta Guy Hamilton, un giovannottone un po’ tonto che mette troppa retorica nei pezzi che scrive. La faccia è perfetta: l’espressione da pesce lesso gli riusciva benissimo. Comunque sia, ha le sembianze giuste per essere credibile come rubacuori.
Sigourney Weaver invece non è credibile per nulla. Nei panni della giovane spia Jill Bryant, intendo. Ha mai avuto meno di quarant’anni questa donna? Quando ha girato la pellicola ne aveva 33 circa ma non sembra. Bravissima a recitare, per carità, ma qui – ad esempio – non capisco se il suo debba essere un personaggio tipo MILF seriosa o da giovane romanticona. Forse una cosa e l’altra. Mi son sempre chiesto com’è possibile che ai tempi di “Alien” qualcuno l’abbia potuta reputare un sex symbol.
Il personaggio più interessante (e quello meglio interpretato) è Billy, il fotografo/cameraman dal cuore grande. Non per nulla Linda Hunt, che gli diede il volto, quell’anno vinse l’Oscar come miglior attrice non protagonista. Quest’uomo molto basso – quasi un nano – di origini australo-cinesi prende sotto la sua ala protettiva il giovane reporter non appena arriva sull’isola, lo istruisce e gli insegna anche alcune cose sulla vita. Sarà proprio lui il tramite tra Guy e Jill. Billy è un uomo misterioso: ha uno strano archivio segreto, intrallazzi con il governo e allo stesso tempo con i ribelli comunisti, ma anche un animo molto nobile, avendo preso a cuore le sorti del paese che lo ospita da tanto tempo.
Altri personaggi notevoli sono i colleghi americani di Guy: dei tizi viscidi e cinici che più che fare il loro lavoro pensano a spassarsela.
La locandina originale fa proprio ridere. Sembra roba d’altri tempi, una specie di copertina di romanzo Harmony. Sigourney Weaver a momenti sembra Liz Taylor. Cose da pazzi.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.