The Artist
di Michel Hazanavicius (Francia, 2011)
con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman,
James Cromwell, Penelope Ann Miller, Missi Pyle,
Malcolm McDowell, Basil Hoffman
Film muto in bianco e nero sul periodo del cinema muto e in bianco e nero.
Storia d’amore tormentata tra il divo di Hollywood George Valentin (Jean Dujardin) e Peppy Miller (Bérénice Bejo), una giovane ragazza astro emergente dello stesso settore. Lui è famosissimo, vanitoso, pieno di sé e probabilmente anche un po’ stronzo. Sta con una biondina incazzosa (interpretata da Penelope Ann Miller – ricordate la Gail di “Carlito’s Way”?). Lei è dolce e forse un po’ ambiziosa. Si conoscono per caso, fuori dall’uscita di un teatro, poi si reincontrano sul set. Si piacciono subito. Lui aiuta lei a far carriera. In poco tempo la piccola Peppy diventa una vera star di prim’ordine nel firmamento del cinema americano.
George invece, con l’arrivo del cinema sonoro, cade nel dimenticatoio. Si rifiuta di lavorare con la voce, di scendere a compromessi con questa nuova moda perché la ritiene degradante. I produttori nelle pellicole non vogliono più la sua faccia che ormai sa di vecchio. Ferito nell’orgoglio, si isola e si deprime sempre più, riducendosi in uno stato pietoso. Diventa così povero da farsi pignorare l’immenso patrimonio di mobili e opere d’arte accumulati negli anni. In preda alla follia un giorno dà persino fuoco a casa sua, rischiando di morire intossicato e arso vivo. Ma questo non accade perché il suo piccolo buffo cane – il fido compagno di una vita, sia davanti che dietro le quinte – riesce a trarlo in salvo.
Come dice il trailer originale (lo potete vedere qui): una giovane attrice ruba le luci della ribalta e il cuore al più grande attore di Hollywood. Ma non si tratta di cattiveria, di odio o vendetta. Tutt’altro. Dopo l’incidente Peppy si prende cura di George. Anzi, lo faceva già prima, in gran segreto, come quando ha comprato di nascosto tutti i suoi averi e li ha messi da parte per evitare che cadessero nelle mani dei creditori. Dopo incomprensioni e fraintendimenti il loro amore trionferà.
The Artist è un film sull’Sentimento vero. Quello con la lettera maiuscola. Quello dell’abnegazione e delle lunghe attese. Ma è anche un film anche sulla stupidità della vanità, dell’orgoglio e dell’opporsi al nuovo ostinatamente e in maniera ottusa.
Io l’ho trovato molto gradevole, oltre che originale. Buffo in alcuni frangenti ma molto drammatico allo stesso tempo. Un’opera completa e godibilissima. Grandioso che un regista sia riuscito a farsi produrre un film muto nel 2011. Persino in bianco e nero! Roba da non crederci. Grande stima dunque per Hazanavicius.
Lasciatemi spendere due parole anche per John Goodman. Simpaticissimo come al solito. Incredibile come riesca a suscitare ilarità anche solo con le espressioni del visto. Questo è quello che si dice un grande attore. Bravo!
Anche il canuto James Cromwell è incredibilmente adeguato al ruolo del fidato autista. Che recitasse molto bene lo sapevamo già.
Voto alla pellicola: 7+. Da vedere assolutamente.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.