Scialla! (Stai sereno)
di Francesco Bruni (Italia, 2011)
con Fabrizio Bentivoglio, Filippo Scicchitano,
Barbora Bobulova, Raffaella Lebboroni, Giacomo Ceccaroni,
Giuseppe Guarino, Prince Manujibeya, Vinicio Marchioni,
Arianna Scommegna, Paola Tiziana Cruciani
Ancora una pellicola in cui si racconta di come un adulto (una figura saggia, una specie di tutore) riporti sulla retta strada un giovane che si era perso, che non aveva ancora trovato se stesso, avendo ignorato per tutta la sua vita il piacere della conoscenza. Un film sulla falsa riga di “Good Will Hunting (Genio ribelle)”, “Scoprendo Forrester”, “Dangerous Mind”, ecc. Storia già vista, insomma. Declinata però in salsa romana.
La figura saggia (anche se non del tutto) in questo caso è Bruno, un veneto sulla cinquantina, di stanza a Roma, ex professore ormai ritirato a vita privata, che per sbarcare il lunario dà lezioni private a studenti e scrive come ghostwriter biografie di personaggi più o meno famosi. Il ragazzo è Luca, un quindicenne di estrazione popolare che gioca a fare il duro, un coattello che ha pochissima voglia di studiare mentre sogna di diventare un grande boss della mala. All’inizio della storia due si conoscono già, l’uno è il professore, l’altro è lo studente svogliato (irrecuperabile), poi subito dopo i rapporti tra i due cambiano. Bruno, pigro solitario e misogino impenitente, scopre improvvisamente che Luca è suo figlio, la madre del ragazzo infatti gli rivela il segreto che aveva mantenuto per anni e gli affida la custodia di Luca, dal momento che è costretta a partire per il Mali per questioni di lavoro. Luca non sa che Bruno è suo padre. Tra i due inizialmente si instaura una sorta di rapporto di pacifica convivenza: il giovane fa i suoi porci comodi mentre l’adulto sopporta di malavoglia, nella speranza che il ragazzo non arrechi grande fastidio. Tra l’altro Bruno, che prendersi grosse responsabilità non ha mai voluto, né fare il padre, si comporta in modo che sottotraccia la relazione rimanga alquanto fredda e distaccata, qualcosa insomma che non sconfini in un grande coinvolgimento. Ma le cose non vanno affatto così. A scuola Luca è uno dei peggiori: mal visto dai professori e grande menefreghista. Quando Bruno si reca per la prima volta al colloquio con i docenti e apprende che il ragazzo rischia di farsi bocciare, decide di cambiare musica e di mettersi a fare l’adulto coscienzioso, il tutore al pieno delle responsabilità affidategli. Sotto la sua guida il ragazzo iniziera ad interessarsi un po’ allo studio. Durante le ore di libera uscità, però, finirà anche per cacciarsi in guai molto grossi, spinto dalla voglia di dimostrare quanto è cazzuto.
Spiace che in un filmetto di così bassa levatura sia finito Bentivigoglio. Lo stimo da tanto tempo. Merita copioni migliori. Non che qui non se la cavi. Anzi, in certi passaggi è perfetto, ha l’età giusta e l’aspetto adatto per un ruolo del genere, ma per un attore di Serie A ci vogliono ben altre proposte.
Filippo Scicchitano (alla sua prima apparizione sul grande schermo) se la cava molto bene. Del tutto credibile. Bravo. Il ragazzo di strada è nelle sue corde. Speriamo di vederlo presto in altri ruoli differenti.
Un ruolo piccolo ma fondamentale è stato affidato al grande (e affascinante) Vinicio Marchioni – sì il Freddo della serie “Romanzo Criminale”. Interpreta anche qui un gangster, uno spacciatore giovane ma già molto potente, amante dell’arte e del cinema.
L’affascinante Barbora Bobulova (qui con capigliatura rosso-vamp) recita la parte dell’ex pornostar rumena, ormai ricca e famosa, che racconta allo scrittore ghostwriter la sua burrascosa vita, in particolare i dettagli della sua carriera a luci rosse.
A Paola Tiziana Cruciani il ruolo dell’impicciona titolare del bar tavola calda in cui Bruno consuma quasi tutti i suoi pasti.
In breve. Consigliato? No. Spiace perché Francesco Bruni come sceneggiatore è in gamba. Sua è ad esempio la sceneggiatura di “Ovosodo”, “Ferie d’Agosto” e “My Name Is Tanino”.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.