London Boulevard
di William Monahan (USA, UK, 2010)
con Colin Farrell, Keira Knightley, David Thewlis,
Anna Friel, Ben Chaplin, Ray Winstone, Eddie Marsan,
Stephen Graham, Lee Boardman, Ophelia Lovibond, Sanjeev Bhaskar
Colin Farell torna ad interpretare un criminale. Un ex bandito da strada, una specie di bullo adulto, di gangster di piccolo cabotaggio. Ricordate “In Bruges”? Beh, secondo me hanno deciso di chiamare Farrell ad interpretare il ruolo centrale in questo film perché se la cavò molto bene in quell’altra pellicola.
Mitchel (il protagonista con la faccia di Farrell) è un galeotto che cerca redenzione non appena esce dalla gattabuia, un ragazzo tra i 30 e i 40 anni che decide di farla finita con la malavita, mettendosi a lavorare come bodyguard per una famossima attrice inglese – tale Charlotte (che qui ha le fattezze di Keira Knightley). La vicinanza tra i due fa scattare ben presto la scintilla dell’amore. Il destino però gli rema contro. In altre parole, nonostante sia tornato in libertà e abbia voglia di cambiare vita, alcuni eventi non gli permettono di chiudere con il passato. Pare quasi cioè che l’ambiente e le persone che frequentava prima di andare dietro le sbarre vogliano riemergere e riappropriarsi della sua vita. Ma questo non capita per caso. Il motivo di tale intoppo, infatti, è la frequentazione di Billy, un vecchio amico di scorribande che Mitchell pare abbia salvato dal carcere sicuro, scarificandosi proprio in sua vece. Ormai entrato in un giro di usurai, Billy finisce per coinvolgere Mitchell nel momento in cui lo porta a vivere in un appartamento sottratto illegalmente a un tale che ha chiesto un prestito a Gant. Ma chi è questo Gant? Un personaggio oscuro: trattasi del boss che gestisce i prestiti a strozzo. Una specie di ganster violento, presuntuoso (e omosessuale) che cerca a tutti i costi di costringere Mitchell a lavorare per lui.
Giudizio complessivo: 6 e mezzo. Il film non è malaccio, si fa vedere. Un po’ pulp, un po’ noir. Il problema è che ricorda un po’ troppe altre cose. Alcuni passaggi, ad esempio, hanno lo stile Guy Ritchie, non per nulla l’ambientazione è la stessa: i sobborghi londinesi. La trama del guardiaspalla che perde la testa per la sua cliente/protetta pare la stessa di “The Bodyguard”, il filmone del 1992 con Whitney Houston e Kevin Costner.
SPOILER > Il finale, poi, mi è sembrato decisamente ispirato a “Carlito’s Way”.
Inoltre: quante altre volte è stato affrontato dal cinema il tema del criminale che non riesce a cambiare vita?
Farrell ha la faccia giusta per il ruolo giusto. Sì, insomma, lo sappiamo benissimo che i galeotti non sono così affascinanti. Però questa è (vuole essere) una produzione cinematografica alquanto patinata. Non è che il ruolo da protagonista si poteva prendere un tamarro inguardabile con cicatrici su buona parte della faccia. Su, andiamo.
Keira Knightley intepreta la bella e giovane attrice di successo, molto affascinante ma anche tanto fragile. Che si siano ispirati davvero a lei per scrivere questo personaggio? In altre parole: fino a che punto la Knightley ha interpretato se stessa? Comunque brava. Rende molto l’idea della vita assurda che fanno alcuni super-vip, sempre chiusi in casa per paura di essere fotografati in un atteggiamenti sconvenienti.
Ray Winstone veste il panni di Gant, il ganster di mezza età un po’ dandy, un tantinello bolso, ma anche decisamente viscido. Un violentissimo squalo solo apparentemente raffinato.
Anna Friel è decisamente sexy. Qui interpreta Briony, una fattona tanto bella quanto “sfasciata”, un personaggio a cui il protagonista vuole molto bene. Probabilmente è sua sorella ma non si capisce bene se questo rapporto sia solo fratellanza o qualcosa di più. Forse una ex a cui Mitchell è rimasto molto affezionato, forse un’amica d’infazia. Chissà.
Ben Chaplin interpreta invece Billy, il criminale cretino. Un tizio fragilissimo, stupido, molto ingenuo, maldestro. Lo vedi e ti chiedi come faccia ad essere ancora vivo un personaggio così. Comunque l’attore quasi non l’avevo riconosciuto con i capelli lunghi e sudici. Inoltre: quanti chili avrà perso per recitare in questa parte?
A David Thewlis hanno assegnato il ruolo dell’amico/manager/protettore della bella Charlotte. Una specie di fattone tuttofare; immaginate pure un Drugo Lebowsky in chiave british.
Sanjeev Bhaskar recita nei panni di un medico dal cuore grande che si innamora della tossica Briony, nonostante sappia che non potrà essere sua per sempre.
Ricordate Stephen Graham? Ma sì, il tizio che interpreta il giovane Al Capone in “Boardwalk Empire”. Qui ha qualche scena come piccolo gangster di quartiere. Una specie di supervisore/informatore che passa le sue giornate a bere birra nel suo pub.
Nota: questo film è tratto dal romanzo omonimo di Ken Bruen.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.