Adulterio all’Italiana

di Pasquale Festa Campanile (Italia, 1966)
con Nino Manfredi, Catherine Spaak,
Maria Grazia Buccella, Mario Pisu, Vittorio Caprioli,
Gianni Salaro, Akim Tamiroff, Gino Pernice

Un distinto signore sulla quarantina, tale Franco, trascorre una notte con una ragazza di almeno 10 anni più giovane di lui – tanto bella quanto frivola – senza sapere che si tratta della migliore amica di sua moglie. Il mattino dopo, questo tradimento viene a galla per caso, quando la ragazza decide di far conoscere “Il suo nuovo fidanzato” all’amica. Scoperta la relazione adulterina, Marta – la giovane moglie di Franco – decide allora di comportarsi allo stesso modo e comunica a suo marito di aver intenzione di avere una relazione con un altro uomo (anche solo per una notte).
Ed è qui che comincia la commedia vera e propria – quasi una farsa – perché, ovviamente contrariato, Franco si mette in testa di sventare questo “tentativo di corna”. Il suo unico pensiero diventa scoprire l’amante di sua moglie, affidandosi a diversi inidizi (finti e volutamente lasciati in giro da Marta) che trova per casa, come un numero di telefono segnato su un paccheto di sigarette, una racchetta da tennis, un impermeabile, ecc.
La Spaak è bellissima ed elegantissima – come al solito – ma forse un tantinello troppo giovane per interpretare la moglie di Manfredi. Sulla sua bravura non si discute, peraltro riesce a trasmettere perfettamente la sua simpatia al personaggio che interpreta.
Maria Grazia Buccella è davvero splendida. Più che bella: affascinante, anche se recita la parte della bella cretinetta: una tipa estremamente frivola che si fidanza ogni 3 settimane circa e che, puntualmente, tenta il suicidio ogni qual volta scopre che l’uomo che frequenta è sposato.
Akim Tamiroff recita il ruolo del presidente della grande azienda in cui lavora Franco, una specie di laido signore di mezza età, peraltro straniero.
Gino Pernice veste i panni del collega di Franco, un amico fraterno che ha sin troppo a cuore le sorti della coppia.
Vittorio Caprioli è uno strano modello a ore, apparentemente serio e professionale, che si offre di posare anche nudo per ritratti d’arte ma il cui mestiere – sottinteso – è il gigolo.
Mario Pisu interpreta il vicino di casa, un anziano signore molto distinto che fuma la pipa e (pare) si accompagni a diverse giovani donne.
Nota stramba.: per tutto il film Manfredi porta l’eyeliner. Un bordo nero, scuro e spesso intorno agli occhi; è truccatissimo, insomma. Ma perché? Ce n’era davvero bisogno? Forse è un triste tentativo di farlo apparire più giovane (all’epoca del film aveva 45 anni).
Musiche del M° Armando Trovajoli, ovviamente gradevolissime. Il tema del film è “Bada Caterina”, un pezzo ye-ye buffo e divertente, cantato da Carmen Villani, che si può ascoltare sia durante la pellicola – canticchiato dalla stessa Marta (Catherine Spaak) – che sui titoli di coda.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.