Rio

di Carlos Saldanha (USA, 2011)

Prendete con le pinze quello che sto per dirvi
1) perché sono arrivato in sala con una decina di minuti di ritardo,
2) perché ho dormito durante quasi tutta la proiezione.

Comunque sia, questo è un simpatico film d’animazione realizzato dagli stessi produttori della saga “L’era glaciale” (un’informazione che trovate scritta persino sulla locandina). Simpatico si fa dire, simpatico come tanti. Senza infamia e senza grosse lodi. Storia nient’affatto originale. Pellicola buona solo per i bambini. Stop. Ci si ferma lì. Non credo che “Rio” farà impazzire gli adulti, anche perché è tutto già visto e sentito – più o meno.
C’è un animale (un papagallino blu – un ara, credo) che deve superare una prova. Ha una qualità (il saper volare) ma non l’ha mai espressa. Durante il suo viaggio in Brasile incontrerà degli amici e affronterà delle prove che gli permetteranno di sbloccarsi. Quanti film d’animazione hanno un plot molto simile a questo?
Blu (questo il nome del pappagallo protagonista) ha sempre vissuto in un appartamento del Minnesota, è sempre stato rinchiuso in gabbia, insomma non ha mai avuto bisogno di volare, per cui non sa farlo. Poi un giorno viene portato a Rio, perché lì si trova Gioel, un esemplare femmina della sua stessa specie, e tutto il suo potenziale inespresso fiorisce, sboccia. Sapete, Blu e Gioel sono gli unici due esemplari rimasti sulla Terra e bisogna farli accoppiare – pena l’estizione eterna della loro specie. Solo che in Brasile le cose si complicano perché Blu viene rapito e finisce per caso in un losco traffico di uccelli esotici. Nelle sue peripezie il loquace pappagallino si troverà affiancato da tutta una serie di amici, più o meno buffi, come un cane bavoso a cui piace tanto ballare il samba, un tucano ligio padre di famiglia, due altri uccellini decerebrati, ecc.
Nota grafica: a me Linda, la ragazzina americana che si è presa cura di Blu sin da quando era un cucciolo, ricorda tantissimo la co-protagonista femminile di “Bee Movie”. Sbaglio? Ma perché il tratto grafico di questi film è sempre lo stesso?
Nella versione americana Jesse Eisenberg dà la voce a Blu e Anna Hathaway a Jewel (Gioel). In quella italiana invece abbiamo – rispettivamente – Fabio de Luigi e Victoria Cabello. Nella scheda di Wikipedia trovate il resto dell’abbinamento voci personaggi/attori.
Voto alla pellicola: 6. Appena sufficiente. Buona idea quella di ambientare la storia in Brasile (una volta tanto non negli Stati Uniti) ma i vari luoghi comuni sul paese sudamericano (Samba, Carnevale, bambino delle favelas, ecc.) risultano un tantinello noiosi.
Caruccia anche la colonna sonora, l’ho trovata molto allegra. Ma una cosa che non mi spiego mai è: perché un brano straordinario come “Magalenha” è stato inserito nel film non in versione originale, ma coverizzato da qualche artista pop statunitense? Cioè la risposta la so: si tratta di una banale manovra di marketing. Però che due palle!

Nei cinema italiani, così come in quelli americani, “Rio” arriva oggi, venerdì 15 aprile.
Io l’ho visto ieri in anteprima 3D al Cinema Adriano di Roma, doppiato in italiano.

Il trailer ufficiale americano e quello italiano.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.