La banda Baader Meinhof

di Uli Edel (Germania, 2008)
con Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Johanna Wokalek,
Bruno Ganz, Jan Josef Liefers, Alexandra Maria Lara, Nadja Uhl,
Heino Ferch, Vinzenz Kiefer, Simon Licht, Daniel Lommatzsch,
Sebastian Blomberg, Stipe Erceg, Moritz Bleibtreu, Jan Josef Liefers,
Hannah Herzsprung, Eckhard Dilssner, Volker Bruch

Film che racconta gli anni di piombo tedeschi ed in particolare le azioni, i volti e l’ideologia di una delle bande rivoluzionarie più efferate della Germania degli anni ’70.
Non è mia intenzione essere completamente disfattista ma non ho una buona opinione di questa pellicola. L’ho trovata un po’ troppo confusionaria. Il soggettista e il regista credo abbiano messo troppa carne al fuoco. Il periodo storico preso in considerazione forse è troppo lungo per poter essere analizzato in maniera approfondita in un solo film – nonostante duri la bellezza di 149 minuti.
Ad esempio, dopo aver guardato la prima ventina di minuti, si fatica a capire quale sia il focus del discorso, quali siano i protagonisti della storia. Certo, potrebbe essere un film con tanti protagonisti, un film corale magari, ma non è questo il punto. Il problema vero in questo caso è che non si sia riuscito a definire bene le personalità dei personaggi. Perché Ulrike Meinhof entra in clandestinità e si schiera a fianco dei terroristi? Certo, era una giornalista con delle idee estremamente libertarie e di sinistra ma quale fu la causa scatenante? Quali furono i motivi che la portarono a una scelta così radicale? Sinceramente io non l’ho capito. Credo che il film non lo spieghi adeguatamente (per non dire affatto).
Nulla da dire riguardo gli attori. Sono bravi. Eppure sono molti, troppi. Si fa davvero fatica a ricordarne le facce, i nomi e i ruoli che hanno nel racconto.
I tre, poi, che danno volto ai protagonisti (Ulrike, Andreas e Gudrun) sono davvero grandi, all’altezza dell’impresa particolarmente difficile che era stato chiesto loro di portare a termine.
Martina Gedeck mi sembrava un volto già noto. Infatti ho scoperto poi di averla già vista interpretare la protagonista di “Ricette d’amore” e una delle attrici primcipali di “Le vite degli altri”. Anche in questo film recita splendidamente. Particolarmente brava nel rendere l’indecisione e l’angoscia del personagio che interpreta (Ulrike Meinhof).
Anche Moritz Bleibtreu era un volto noto ma questa volta ho capito subito di chi si trattava: uno degli attori principali della commedia turco-tedesca “Soul Kitchen”. Qui lo vediamo nei panni dell’altro membro che dà il nome alla banda: Andreas Baader, un giovinastro pieno di sè, autoritario, violento, isterico e irresponsabile.
Johanna Wokalek è Gudrun Ensslin, la donna di Andreas. La terza figura più importante della banda. Una bionda bella, alta giovane e determinata. Una personalità fascinosa e tumultuosa allo stesso tempo. Non si ferma davanti a nulla. La vediamo ribellarsi sin da giovane, quando manda a quel paese suo padre, importante pastore della comunità in cui vive – e la sua famiglia tutta – per portare avanti le sue tesi anti-imperialiste e anti-belligeranti.
A Nadja Uhl il ruolo dell’altra donna fascinosa e pasionaria: Brigitte Mohnhaupt.
Il grande Bruno Ganz recita nei panni di una specie di alto funzionario del ministero dell’interno tedesco.
Nota: anche la dolce Alexandra Maria Lara è presente in questa pellicola. Certo, la trovo sempre molto bella ma devo ammetterlo: questa volta non l’ho riconosciuta nei panni di Petra Schelm.
Voto alla pellicola: 5 e mezzo. Quasi sufficiente. Non ne consiglierei la visione, se non a degli storici particolarmente interessati all’argomento terrorismo tedesco.

Guarda qui il trailer italiano.
La locandina originale tedesca e quella americana.

La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.