Montecarlo Gran Casinò

di Carlo Vanzina (Italia, 1987)
con Massimo Boldi, Ezio Greggio, Christian De Sica,
Enrico Beruschi, Paolo Rossi, Philippe Leroy, Mario Brega, Lisa Stothard, Florence Guérin, Clara Colosimo, Guido Nicheli, Lucia Stara

Non è un cine-panettone ma poco ci manca. Gli ingredienti delle commedie dei Vanzina ci sono tutti. Non siamo molto distanti da film come “Yuppies”, “Anni ’90” o “Saint Tropez Saint Tropez” solo che qui la cornice è Montecarlo e le vicende narrate riguardano il variegato mondo dei frequentatori di casinò.
Massimo Boldi ed Enrico Beruschi sono Gino e Lino, due ristoratori di Milano che si trovano a Montercarlo per acquistare – usando fondi neri trasferiti all’estero – un lussuoso appartamento. Gino, però, preso dalla febbre del gioco, e seguendo i capricci di una splendida donna che vuole sedurre (Silvia, interpretata dalla bella Florence Guérin), finisce per spendere tutti i risparmi al casinò. Recuperare la cifra sarà un’impresa impossibile.
Christian De Sica è Furio, una specie di burino romano, un agente di attori cinematografici che ha portato in vacanza la sua ragazza (ancora più burina di lui) a Montecarlo per darsi un tono e per amore del gioco d’azzardo. Dopo un’incredibile vincita si farà predere la mano e finirà per perdere tutto. Per risalire la china gli toccherà passare attraverso la vergogna di prestarsi a fare da gigolò ad un’anziana riccastra brutta ed antipatica.
Ezio Greggio interpreta Oscar, un baro professionista ma molto tonto, che si trova nel Principato di Monaco con una magnifica ragazza/complice per mettere a segno le sue truffe milionarie. Sulla sua strada incontrerà Duroc, un truffatore d’alta classe, che dapprima sarà suo complice in un raggiro e poi vittima di un altro colpo gobbo.
Le tre storie, che si svolgono più o meno negli stessi ambienti (il casinò e alcuni hotel extra lusso), corrono parallele per quasi tutta la durata del film ma di tanto in tanto si intrecciano. Le battute sono quelle di sempre: un po’ di parolacce, molti doppi sensi, i tomentoni di Boldi e Greggio, le esclamazioni colorite in romanesco di De Sica, ecc.
Stupisce vedere Paolo Rossi in questo contesto. Lo troviamo giovanissimo nei panni di un baro che gioca a scopetta nei bar di provincia e che viene ingaggiato da Oscar/Greggio per mettere a segno un raggiro ai danni del truffatore Duroc.
Guido Nicheli, detto il cummenda, interpreta il cummenda. Sempre uguale a se stesso. Sempre eccelso. Inimitabile. Pace all’anima sua.
Philippe Leroy veste i panni di Duroc, il raffinatissimo truffatore di origini francesi.
Lisa Stothard interpreta la stangona dall’aspetto di top model che frequenta i posti chic per agganciare i polli destinati ad essere spennati dai truffatori.
Mario Brega qui recita la parte di un pizzicagnolo romano, un boro arricchito, che porta la sua famiglia di buzziconi in vacanza a Montecarlo e passa tutto il tempo a litigare con Gino e Lino, suoi vicini di Yacht.
Del fascino di Florence Guérin abbiamo già detto. Giovane, bella, elegante e gran signora. Non serve aggiungere altro.
A Clara Colosimo il ruolo della ricca babbiona che perde la testa per Furio.
Lucia Stara interpreta la giovane e volgarissima borgatara romana che Furio porta con sè in vacanza.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.