Amarsi un po’

di Carlo Vanzina (Italia, 1984)
con Claudio Amendola, Tahnee Welch,
Fabrizio Bracconeri, Riccardo Garrone, Virna Lisi, Mario Brega,
Rossana Di Lorenzo, Paolo Baroni, Marco Urbinati, Isaac George,
Nicoletta Elmi, Alian Blondeau, Carlo Marescotti Ruspoli,
Jimmi il fenomeno, Claudia Cavalcanti, Giacomo Rosselli

Piccolo cult movie di un’intera generazione. Carlo Vanzina alla regia. Insieme a suo fratello Enrico ha firmato anche soggetto e sceneggiatura.
Marco è un ragazzo di borgata, vive a Testaccio e lavora come elettrauto in un’autofficina. Cristiana è una ragazza giovanissima molto dolce e carina, una principessa nemmeno diciottenne che discende da una nobile famiglia romana. Un giorno i protagonisti si incontrano per caso in strada quando Cristiana supera un incrocio con il semaforo rosso, andandosi a scontrare con la moto nuova – appena comprata – di Marco. Tra i due nasce subito una grande simpatia, che poi si trasformerà in amore, anche se inizialmente Marco è un po’ scettico e un po’ preoccupato per il denaro che Cristiana ha promeso di recuperare per mettere a posto la moto, andata parzialmente distrutta. Difatti lui inizialmente è all’oscuro della famiglia di lei, non sa delle nobili origini di Cristiana, né conosce il posto dove vive. Insomma siamo di fronte ad un grande classico delle storie romantiche: le differenti condizioni sociali dei due amanti. Lui povero, lei ricca. La famiglia di lui – cafonissima ma simpatica – è contenta delle nuove amicizie del figlio, mentre quella di lei, con evidente attegiamento snob, non guarda di buon occhio questa relazione. Ci saranno screzi, imbarazzi ed incidenti ma il finale sarà ovviamente buonista. Poco importa però: a noi piace ugualmente.
“Amarsi un po’” si può definire come una vera commedia sentimentale. La storia d’amore corre parallela alle situazioni buffe e viene arricchita da battute – più o meno riuscite. A proposito della traccia comica permettemi di segnalare, su tutti, Mario Brega nei panni del padre di Marco (l’edicolante di Testaccio) e Fabrizio Bracconeri nella parte di “Micione”, l’amico sfigato e arrapato del protagonista.
Claudio Amendola è davvero giovanissimo. Guardandolo adesso quasi si stenta a credere che sia lo stesso attore de “I Cesaroni”. Comunque credo che gli addetti al casting hanno fatto un lavoro perfetto: Amendola è bello e “ruspante”, piace. Un ragazzo semplice, un pischello di periferia che riesce anche a suscitare tenerezza nella spettatrice.
Tahnee Welch è la figlia della più nota Rachel. Bella e dolce (l’ho già detto?) La stessa attrice che interpretò “Cocoon”. Voi lo ricordavate? A me è servito IMDb per scoprirlo. Dove sarà finita adesso?
Virna Lisi è bella ed elegantissima, come al solito. Nel ruolo della madre tutta d’un pezzo della principessa fa un figurone. Non potevano scegliere attrice migliore. Un po’ severa e un po’ affascinante allo stesso tempo, un po’ altezzosa e un po’ popolana.
A Riccardo Garrone hanno dato il ruolo del Principe, il padre di Cristiana. Un tontolone che pensa solo al libro che sta scrivendo: una specie di albero genealogico del suo casato in forma romanzata.
Piccola citazione anche per Giacomo Rosselli nel ruolo del “cretinetti” – il fratello di Cristiana che sembra quasi milanese, e per Nicoletta Elmi nel ruolo di Amanda – l’amica del cuore di Cristiana. Li ricordate entrambi nella serie tv “I ragazzi della 3ª C”? Io sì. Indimenticabili.
Non avevo mai visto questo film interamente prima d’ora. Ne conoscevo a grandi linee la trama e sapevo quali fossero gli attori. L’ho rivisto finalmente – e interamente – lunedì scorso al Le Mura, durante la notte di San Valentino. Come si suol dire a Roma: “Se semo tajati da’e risate”.
Voto globale: 6. Comunque da guardare assolutamente se avete tra i 20 e i 40 anni.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.