Romanzo Criminale
di Michele Placido (Italia, 2005)
con Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart,
Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Anna Mouglalis,
Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Antonello Fassari,
Elio Germano, Michele Placido, Gian Marco Tognazzi,
Toni Bertorelli, Francesco Venditti, Stefano Fresi, Roberto Brunetti,
Massimo Popolizio, Andrea Ricciardi, Gigi Angelillo, Donato Placido, Roberto Infascelli
Questo film l’ho già visto 5 anni fa quando uscì al cinema. Ne scrissi anche su questo blog. Adesso l’ho rivisto, dopo aver visto anche le due stagioni della serie tv omonima – il libro di De Cataldo, invece, quello da cui tutto ha avuto origine, l’ho comprato ma non l’ho ancora letto.La seconda visione mi ha permesso di soffermarmi su alcuni particolari, su cose che, ovviamente, durante la prima visione in sala mi erano sfuggite e che invece adesso ho apprezzato molto.
Iniziamo col dire che il paragone con la serie tv è un po’ inclemente. Si potrebbe affermare che la serie è meglio del film ma giustapporre un lungometraggio da 152 minuti con 22 episodi da 55 minuti non si può proprio fare, non è corretto. Naturalmente il regista della serie tv, Stefano Sollima, ha avuto molto più tempo per dipanare meglio la vicenda, per far tratteggiare con più precisione le personalità dei singoli personaggi e per approfondire con più cura le diverse storie che si intrecciano nella trama principale.
Poi il cast. Gli attori del film sono giovani, certo, ma mediamente hanno 5/10 anni in più di quelli della serie. Tutti bravissimi, per carità, ma c’è da dire che quelli della serie erano praticamente tutti emergenti per cui il plauso che va loro ha un valore più grande, se non doppio. Per intenderci: Accorsi, Rossi Stuart, Favino, Scamarcio, Santamaria, non erano dei signor nessuno quando hanno girato questa pellicola, anche se certamente questo bel film ha sicuramente fatto lievitare le loro quotazioni.
Se volete sapere cosa penso dei singoli attori vi invito a leggere quello che già scrissi nel 2005. Il mio giudizio, sostanzialmente, non è cambiato.
Altra cosa che mi preme sottolineare: sia alla stesura del film, che a quella della serie tv, ha partecipato lo stesso autore del libro, Giancarlo De Cataldo. Questa scelta, ovviamente, ha permesso ad entrambe le opere audiovisive di non discostarsi molto dalla storia originale scritta e pubblicata su carta. Cortesemente, dunque, non usiamo questa motivazione per far pendere il nostro giudizio verso l’una (la serie), piuttosto che verso l’altra (la pellicola).
Non mi soffermo sulla trama – la storia è ormai stranota ai più.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.