Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni
(You Will Meet a Tall Dark Stranger)
di Woody Allen (Usa, 2010)
con Naomi Watts, Gemma Jones, Anthony Hopkins,
Josh Brolin, Freida Pinto, Pauline Collins, Antonio Banderas,
Lucy Punch, Ewen Bremner, Jonathan Ryland, Theo James,
Eleanor Gekcs, Kelly Harrison, Linda Baron, Christian McKay,
Rupert Frazer, Jonathan Ryland, Philip Glenister, Pearce Quigley
Pellicola dal taglio tragicomico che mi ha convinto davvero poco. Per giunta sul finale mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Poche linee narrative vengono portate a conclusione, molte altre invece rimangono aperte. Voglio dire che le vicende di diversi personaggi finiscono per rimanere sospese nell’incertezza e questo, ovviamente, provoca una certa sensazione di fastidio in chi guarda.
Comunque ammetto che il problema di comprensione di questo film potrebbe essere tutto mio. Forse sono io a non averne capito il senso. Forse Allen vuole solo narrare delle storie che corroborano il principio secondo cui la vita non è altro che una serie di episodi del tutto casuali che si susseguono. Non per niente in testa, nelle prime battute del film, la voce narrante fuori campo ricorda quella massima di Shakespeare che dice «La vita è solo piena di clamore e furore».
Intendiamoci: il film è scritto bene e recitato anche meglio ma non lascia un segno. Non stupisce, non sorprende, non affascina, non mi sembra che dia occasione di arricchimento personale.
Peraltro questa volta la vis comica di Allen è appena accennata. Anzi, il tipico umorismo sagace che da anni contraddistingue le produzioni cinematografiche di questo regista è del tutto assente. Siamo in presenza di una commedia di Allen, di una commediuccia, che patisce l’assenza del suo principale elemento caratterizzante.
Tra tutti gli attori, i più meritevoli di un plauso sono Naomi Watts, Gemma Jones ed Anthony Hopkins. La prima sto rivalutandola col tempo. Un tempo mi stava persino antipatica, invece devo ammettere che qui se la cava egregiamente. In questa pellicola il suo personaggio è una donna sotto la quarantina che oscilla tra una personalità forte e combattiva e un atteggiamento da donnetta, succube di sua madre e di suo marito.
Gemma Jones recita con l’esperienza di chi ha una grande carriera alle spalle. Un tempo si sarebbe detto “mestierante del cinema”. Ma non fraintendetemi: non sto usando questa definizione con intenti negativi. Anzi intendo proprio dire che la vecchia signora stralunata che si fa plagiare da una cartomante è una parte che le riesce perfettamente.
Anthony Hopkins lo vediamo invece nel ruolo inedito del vecchietto ringalluzzito che a 70 anni circa decide di rimettersi in gioco, di non rassegnarsi agli anni che avanzano, di provare a godersi ancora la vita, prima che sia troppo tardi. In base a questa filosofia, infatti, lo vediamo divorziare da sua moglie (coetanea con cui ha vissuto per 40 anni) e sposare la prima sgalettata bionda da cui compra rapporti sessuali.
Molto buffa , appunto, risulta Lucy Punch nel ruolo della giovane moglie svampita: una escort platinata, aspirante attrice, che cambia il suo stile di vita quando il vegliardo le propone di diventare sua moglie.
Antonio Banderas non pervenuto. O quasi. Ha poche scene, la maggiorparte delle quali servono solo a mostrare ancora una volta quanto sia affascinante. Tra l’altro non gli si chiedeva di fare altrimenti.
Frieda Pinto è giovane e bella. Poi è giovane ed è pure bella. Diciamo cioè che non è questa la pellicola giusta per valutare le sue doti recitative. Anche per lei pochissime scene a disposizione. Peccato. Qui comunque interpreta la ragazza con i lineamenti indiani che veste sempre di rosso. Dolce, minuta, leggiadra, indifesa, ma con due occhioni che sarebbero in grado di sedurre anche legiorni di morti.
Massimo rispetto per Josh Brolin ma questa volta non ci siamo. Non recita male, questo no, ma la sua forse è stata una scelta di casting non proprio perfetta. Insomma ha una faccia e una stazza enorme (questa volta anche alquanto bolsa) che non mi sono sembrate molto adatte al ruolo dello scrittore quarantenne in cerca di ispirazione. Non ha proprio il phisique du rôle per interpretare l’intellettuale che riesce a far perdere la testa ad una splendida studentessa a tal punto da farle mandare all’aria un matrimonio imminente.
Voto globale per il film: 5 e mezzo. Nemmeno la sufficienza.
Caruccia la locandina italiana. Come fa notare la signora maria nel suo blog, sembra quasi un mash-up tra il vecchio spot del digestivo Antonetto e il poster della serie tv “Mad Men”. Comunque anche quella originale non è affatto male.
Qui potete vedere il trailer ufficiale italiano.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.