Tron

di Steven Lisberger (Usa, 1982)
con Jeff Bridges, Bruce Boxleitner, Cindy Morgan,
David Warner, Barnard Hughes, Dan Shor,
Peter Jurasik, Tony Stephano

Sì, lo so: certi film andavano visti all’epoca, quando sono arrivati nelle sale cinematografiche, ma io non l’ho fatto. Vai a capire perché. Comunque per pellicole di culto come questa non è mai troppo tardi per rimediare. Io ho deciso di recuperare ieri notte. Ho visto finalmente “Tron” e l’ho trovato… Boh, non so. Diciamo pure che esprime ottimamente lo spirito dell’epoca, la meraviglia di una cosa ancora abbastanza nuova – all’epoca – come il videogaming.
La trama: Kevin Flynn è un giovane smanettore (uno che oggi chiameremmo “geek” o “hacker”) titolare di una omonima sala giochi per ragazzini. Un tempo lavorava come programmatore per la Encom, un’importantissima società produttrice di videogame. Ed Dillinger, presidente della Encom, è il suo acerrimo rivale: si tratta di un vecchio collega programmatore, più furbo e più anziano ma meno capace, che ha fatto carriera nell’azienda rubando a Flynn tutti i codici dei videogame da lui ideati e sviluppati. In altre parole: Dillinger sottrasse a Flynn i file per presentarli all’azienda come sue creazioni. In seguito a questa mossa Ed fece carriera, diventò il presidente ed estromise Flynn dalla società, preoccupandosi anche di occultanre le prove del soppruso nei meandri di “Space Paranoids”, un complicatissimo sistema informatico che agisce sulla base di videogame. Mosso dal desiderio di rivalsa e dal senso si sfida, Flynn cerca di recuperare i file incriminati e dimostrare all’azienda la paternità dei videogame. Per raggiungere il suo obiettivo Flynn decide di farsi aiutare da un paio di suoi amici/colleghi – Alan e Lora – ma le cose non vanno esattamente come aveva previsto. Sebbene riesca ad intrufolarsi nella sede della Encom e a mettersi davanti ad un terminale, Flynn viene immediatamente fermato dallo stesso sistema informatico che in un sol colpo digitalizza il suo corpo, usando un potentissimo laser, e lo imprigiona all’interno del videogame. Sarà dunque proprio dentro “Space Paranoids” che avverrà la battaglia per la ricerca della verità tra gli avatar virtuali di Flynn, Alan (Tron) e Lora (Yora) e il sistema (Master Control Program).
Un merito che è giusto riconoscere a “Tron” è che in un certo senso nella fantascienza cinematografica fa fatto da apripista a tutta una serie di film basati sulla realtà virtuale, sull’universo dell’informatica, dei computer, della digitalizzazione. Il tagliaerbe, Matrix, Total Recall, Robocop e altri ancora hanno attinto in un modo o nell’altro all’immaginario che questa pellicola ha iniziato a sviluppare.
Non avevo mai visto un Jeff Bridges così giovane. Recita benissimo la parte dello spirito libero, del giovinastro poco propenso a piegarsi alle esigenze dell’industria. Il suo personaggio è un geek a tutti gli effetti, un super programmatore scafatissimo ma non porta nel look e nell’aspetto quei segni che, con il passare del tempo, sono diventati identificativi dello smanettone (occhiali quadrati dalla montatura nera, camicia bianca a maniche corte, penna nel taschino, pettinatura con la riga da una parte, fisico al limite del rachitismo, ecc.)
Cindy Morgan interpreta è la dolce e sexy dottoressa da laboratorio, la stessa tipa che ritroviamo nel videogame con lo pseudonimo di Yori, inguainata in una tutina aderente dalle fasce luminose.
Bruce Boxleitner lo ricordavo come il co-protagonista della serie tv “Top Secret” con Kate Jackson. L’ho ritrovato qui nei panni di un giovane programmatore con gli occhialoni, onesto e leale ma un po’ ingenuo. Sua la faccia dell’avatar di Tron.
A Barnard Hughes hanno riservato la parte del vecchio ricercatore, un programmatore della vecchia guardia che fondò la Encom nel suo garage ma che, col tempo, ne ha perso completamente il controllo a causa degli sfrenati interessi commerciali dei vertici.
David Warner, invece, interpreta lo spietato Ed Sallinger, ossia la mente malvagia che ha piegato il videogame “Space Paranoids” e tutta la Encom ai suoi interessi.
Oltre ad averne curato la regia, Steven Lisberger ha scritto anche il soggetto e la sceneggiatura di “Tron”.
Questo film è stato prodotto dalla Walt Disney Pictures. Distribuzione Buena Vista.
Un altro motivo che mi ha spinto a vedere “Tron” è perché nei prossimi mesi arriverà nei cinema il seguito di questa pellicola, intitolato “Tron Legacy”, scritto sempre da Lisberger e con la colonna sonora dei Daft Punk.

Il trailer originale.
Qui potete vedere la locandina ufficiale americana.
La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.