Martedì scorso ho visto la puntata pilota di una nuova serie tv americana. Non ne sapevo nulla. Me l’hanno suggerita due amici a cui tengo tantissimo. Mi sono fidato e l’ho vista. La serie si chiama “Boardwalk Empire”, è ambientata ad Atlantic City negli anni 20 del XX secolo, gli anni del proibizionismo. La trasmette il canale HBO – quello de “I Sopranos” e “Sex in the City”, per intenderci. Qui la scheda Wikipedia in inglese.
Io vado matto per le storie di gangster e questa è decisamente una storia di gGangster.
Il tesoriere della contea, tale Enoch “Nucky” Thompson, gestisce una specie di club che funge anche da casa da giochi (leggi casinò) e maneggia tanto denaro sporco. La neonata legge anti-alcool non può che giovare ai suoi affari. Il proibizionismo potrebbe essere la sua fortuna. Difatti una delle prime avventure in cui lo vediamo cacciarsi è stringere affari con la mafia italiana di Chicago. Vi dicono niente i nomi di Charlie “Lucky” Luciano, “Big Jim” Colosimo e Johnny Torrio? Beh, loro. Uno dei problemi più grandi che Nucky deve affrontare è l’insofferenza del suo braccio destro, il giovane James Darmody – anche noto come Jimmy. Il ragazzo infatti, appena tornato dalla guerra di trincea in Europa, non vede l’ora di fare carriera nel mondo della malavita locale. Il ruolo di autista del tesoriere gli va stretto. Lo si capisce subito nei primi 5 minuti della serie. Come reagirà dunque alla sufficienza di Enoch e ai suoi consigli di tenere bassa la cresta e non allargarsi?
La faccia di Enoch è di quelle che ti piacciono la prima volta che la vedi. Steve Buscemi, difatti, l’ho scoperto a metà degli anni ’90 con “Fargo” e credetemi se vi dico che mi è sempre piaciuto un casino. In questo inizio di serie non delude affatto. Il ruolo del malavitoso elegantone, tutto gessato e belle donne, riesce a reggerlo bene, aggiungendoci persino un tocco del tutto personale e originale: la nostalgia. Non che questo non fosse scritto nella sceneggiatura, intendiamoci. Il suo è un gangster poco spavaldo, che dimostra di aver cuore in diversi casi, che sente il bisogno di una donna accanto e che, si capisce subito, è ancora molto innamorato della sua defunta moglie.
La faccia di Jimmy è una faccia da schiaffi, invece. Michael Pitt, cioè, mi dà l’idea di fessacchiotto. Non che reciti male, intendiamoci. Anzi. Ma si porta dietro quelle espressioni da giovinotto farloccone, ecco. Mi dicono che il tizio sia stato già avvistato dalle nostre parti nel telefilm “Dawson’s Creek”.
Da segnalare anche: Kelly Macdonald nei panni della signora Qualunque – ma che presto farà perdere la testa al distinto signor Thompson; Michael Shannon nei panni dell’agente Agent Nelson Van Alden, ossia un agente FBI con la faccia da sbirro tosto irreprensibile e Stephen Graham nei panni di un giovanissimo (e forse anche buffo) Al Capone. Interessante anche il ruolo di Arnold Rothstein, affidato a Michael Stuhlbarg.
Nota bavosa: Aleksa Palladino, l’attrice che interpreta la signora Darmody è davvero caruccia. Una moretta che desta curiosità. Finora gioca un ruolo di secondo piano, fa la mogliettina devota e tranquilla, giusto un po’ preoccupata ma sono sicuro che in seguito il suo personaggio sarà arricchitto dal punto di vista della personalità. Mi aspetto grandi soprese.
Paz de la Huerta, invece, è molto meno figa di come vorrebbero farla apparire. Non basta interpretare una prostituta per accaparrarsi le simpatie dello spettatore maschio.
Pare che il pilota di questa sia costato circa 50 milioni di Dollari e che sia stato girato da Martin Scorsese, che figura anche come produttore (foto sul set). Alla sceneggiatura Terence Winter, la mente che ha scritto i Soprano. Non due fessi qualsiasi, insomma. E infatti il prodotto di qualità c’è e si vede. Credo che, escludendo il cachet per il cast di tutto rispetto, gran parte del denaro per la produzione di questo primo episodio sia stato speso per la costruzione delle scenografie. Si guardi, infatti, alla certosina ricostruzione dei quartieri popolari di Atlantic City e del night club di Nucky in puro stile anni ’20.
A me “Boardwalk Empire” è piaciuto molto. Probabilmente continuerò a seguirlo contemporaneamente alla messa in onda americana, grazie ai prodigi dei torrenti.

Qui potete vederne il trailer.