Arrivano i dollari!
di Mario Costa (Italia, 1957)
con Alberto Sordi, Mario Riva, Nino Taranto,
Riccardo Billi, Isa Miranda, Diana Dei, Turi Pandolfini,
Rosita Pisano, Ignazio Balsamo, Loris Bazzocchi,
Sergio Raimondi, Rita Giannuzzi, Natale Cirino
Simpatica commedia in bianco e nero dall’impianto quasi teatrale.
Cinque fratelli di un innominato paesino della provincia italiana (uno qualsiasi) ricevono un telegramma ciascuno in cui li si avvisa che una loro zia è in arrivo dal Sudafrica. La donna (Isa Miranda) è la vedova di un loro lontano zio, partito tanti anni fa per il continente africano in cerca di fortuna. Insieme alla vedova – una donna sulla quarantina tanto affascinante, quanto emancipata – arriva anche il testamento con le volontà dello zio. Ciò che i fratelli non sanno è che la giovane donna che si spaccia per la zia africana (Rita Giannunzi) è in realtà solo il suo notaio – e viceversa. In pratica la bell’ereditiera ha escogitato questo piano dello scambio di identità per cercare di scoprire il più possibile sulle vite dei bizzarri nipoti prima di leggere loro il testamento. Questi cinque uomini, infatti, hanno una pessima reputazione: sono un po’ la rappresentazione dei tipici vizi e difetti degli Italiani. Uno è taccagno incallito, pur essendo un ricco possidente (Nino Taranto), uno è un ex barbiere sfaccendato che ha sposato una contessa e l’ha uccisa solo per ereditarne il titolo e il prestigio (Alberto Sordi), uno è un giovane titolare di officina che per hobby seduce fanciulle (Sergio Raimondi), uno è un perdigiorno beone (Mario Riva) e uno è pazzo di gelosia per sua moglie (Riccardo Billi), tanto da tenerla sempre chiusa in casa.
Note di merito:
1. per Alberto Sordi che già gigioneggia alla grande nel ruolo del triste scroccone che, non avendo voglia di lavorare, cerca di vivere di rendita giocando un tranello ad uno dei suoi fratelli.
2. per Riccardo Billi nel ruolo del marito geloso sospettoso e “fregnone”. Lo ricorderete sicuramente per questa gag in cui ride sull’aria di un noto brano musicale.
3. per Nino Taranto nella parte del ricco possidente terriero che quasi impazzisce di rabbia quando si vede costretto a mostrarsi generoso agli occhi del notaio/zia.
Da segnalare la divertentissima scena in cui due personaggi ballano il cha cha cha sulla pista di un night club.
La scheda di Cinematografo.it e quella di My Movies.it.
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