31 dicembre 2009. Eurostar Bari-Roma di metà mattinata. Una ragazza sulla trentina armeggia nel suo notebook. Ad un certo punto il capotreno passa a controllare i biglietti dei passeggeri.
La ragazza con il computer gli si rivolge e chiede: «Scusi, mi potrebbe dire cortesemente qual è la password della rete wireless?»
Capotreno: «No, mi spiace, non la so».
Ragazza: «Ah, no… ecco… perché a me servirebbe».
Capotreno: «Eh ma io non la conosco, mi creda».
Ragazza: «ehm… perché io invece sapevo che era compreso nel servizio, nel biglietto. Sì che, insomma, sugli Eurostar i passeggeri potessero usufruire della rete wireless. Per questo le chiedevo la password del Wi-Fi. Infatti vedo che qui c’è una rete ma è protetta».
Capotreno: «No, guardi. Mi creda: a noi non la dicono». E, così dicendo, si allontana a controllare gli altri biglietti, stringendo in mano il suo palmare collegato wireless alla rete del treno.

Update: mi fanno notare che i palmari di cui è dotato il personale sui treni sono collegati via GSM ad una rete celluare dedicata di proprietà di Trenitalia.