Soul Kitchen
di Fatih Akin (Germania, 2009)
con Adam Bousdoukos, Moritz Bleibtreu, Birol Ünel,
Anna Bederke, Pheline Roggan Lukas Gregorowicz,
Dorka Gryllus, Wotan Wilke Möhring, Demir Gökgöl,
Zarah Jane McKenzie, Jan Fedder, Peter Lohmeyer,
Maria Ketikidou, Catrin Striebeck, Marc Hosemann,
Cem Akin, Gustav-Peter Wohler
Che cosa abbiamo qui? Vediamo: un film tedesco, ambientato ad Amburgo, diretto da un regista di origine turca (Fatih Akin) con protagonista un trentenne di origine greca. Il regista è lo stesso che aveva anche diretto “La sposa turca” – pellicola che io non ho visto.
Solitamente non vado al cinema a vedere roba così, però questa volta ho fatto un’eccezione: il trailer era troppo simpatico. Fatto benissimo. Ha stimolato perfettamente la mia curiosità. Dunque sono andato a vederlo, anche perché i miei amici condividevano la mia stessa curiosità.
Filmetto carino. Simpatico. Anzi no: buffo. Grottesco, ma neanche tanto. Non si ride di pancia. Si sorride, più che altro.
Il protagonista è un ragazzo poco più che trentenne, tale Zino Kazantsakis, il titolare di un ristorante sgrarrupato alla periferia della città. Zino è uno sfigato, un po’ lercio ma decisamente buffo, un poveraccio a cui ne capitano di tutti i colori: viene mollato dalla ragazza che va a vivere a Shangai perché vuole sentirsi libera ed indipendente, ha un bel po’ di pagamenti arretrati con il fisco, un ex compagno di scuola che vuole comprare il suo ristorante gli manda gli ufficiali sanitari a fare i controlli sull’igiene per far crollare le quotazioni del locale, si becca un colpo della strega mentre sposta da solo una lavastoviglie pesantissima, ha un fratello ladro e galeotto che, appena uscito di galera, lo obbliga ad assumerlo nel ristorante solo per poter restare a piede libero per più ore al giorno e così via. Ovviamente va tutto per il peggio per circa metà pellicola. Poi le cose iniziano ad ingranare. Non vi svelo altri particolari, anche perché ho detto già troppo.
Adam Bousdoukos (il protagonista) è un tamarro con tutti i crismi. Se provate a guardate distrattamente la locandina potreste scambiarlo per Jim Morrison o anche Massimo Di Cataldo.
Moritz Bleibtreu (il fratello del protagonista) è un altro super truzzo, uno alquanto bolso con la tipica faccia da greco. Non ci si può sbagliare: uno così lo riconosceresti anche a diversi kilometri di distanza.
Anna Bederke è caruccia, con la sua frangettona scura ricorda a tratti Mia Wallace di Pulp Fiction (Uma Thurman).
Pheline Roggan interpreta la fidanzata del protagonista: una biondina efebica, stronza e algida. Nemmeno tanto bella. Perfetta per il ruolo affidatole.
Il personaggio del cuoco integralista, interpretato da Birol Ünel, è di sicuro il più simpatico. Immaginate un gagà con i capelli impomatati che va in giro con un coltellaccio da cucina nascosto dentro un completo gessato e che si rifiuta di cucinare junk food o ricette tradizionali modificate.
Il database dice che Dorka Gryllus ha già recitato in “Irina Palm”. Io sinceramente non la ricordo. Ad ogni modo, qui l’hanno truccata tantissimo (e benissimo) per farla sembrare una massaggiatrice dolce e carina.
Il ruolo del pappone approfittatore e opportunista, affidato a Wotan Wilke Möhring, è forse quello meno riuscito, essendo molto caricato e poco spontaneo. Un peccatuccio questo che, tutto sommato, è perdonabile.
Io mi son divertito a vedere “Soul Kitchen” (al cinema) anche e soprattutto perché la sua colonna sonora è meravigliosa, oltre che varia (jazz, soul, r’n’b, funk, elettronica e altro ancora), perché gli attori son tutti bravi e perché la storia è raccontata bene: senza buchi nella trama, senza salti illogici, senza strafare.
Visione consigliata. Voto 7.
La scheda di IMDB.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
L’ho visto ieri e devo dire che mi è piaciuto davvero. Un film sereno e divertente. Mi sono rilassata, ho riso, non di pancia come giustamente hai detto tu, ma ho risoe questo non guasta mai.
Dai Nic devi vedere anche la sposa turca adesso.
@carlotta: Tempo al tempo. Vedrò anche quello. Se me lo consigli tu mi fido. ;)
La tua recensione di “Soul Kitchen” l’ho detta giusto un paio d’ore fa.
Grazie per il commento.