No Problem

No problem

di Vincenzo Salemme

(Italia, 2008)
con Vincenzo Salemme, Sergio Rubini, Giorgio Panariello,
Anna Proclemer, Giacomo Furia, Rosalia Porcaro, Iaia Forte,
Aylin Prandi, Cecilia Capriotti, Oreste Lionello, Gisella Sofio,
Leonardo Bertuccelli, Giulio Maria Furente, Federico Pacifici,
Marzia Tedeschi, Massimiliano Gallo

Commedia italiana dell’anno scorso, ideata, diretta ed interpretata da quel mattacchione di Vincenzo Salemme.
Ricordo che ne vidi il trailer per caso al cinema. Mi fece sorridere allora (il calembour baguetta/braghetta) ed è per questo che ho deciso di vederlo, un paio di giorni fa.
Difatti, di tutta la pellicola, le cose più divertenti sono i duetti, i botta e risposta, tra il protagonista – l’attore di fiction Arturo Cremisi (Vincenzo Salemme) – e il suo agente, tale Enrico Pignataro (Sergio Rubini). A parte l’ignoranza di quest’ultimo, ho trovato molto buffo anche il suo marcato accento pugliese – ma capisco che questa è una questione di gusti. Io decisamente non faccio testo.
Gradevoli anche i siparietti in cui l’attore, poco prima o poco dopo le riprese, cerca consenso e consigli, scambiando qualche battuta con le sue tre perfide assistenti. Due delle attrici di questo malefico terzetto sono le simpaticissime Natalia Porcaro e Paola Minaccioni. La terza è Teresa Del Vecchio.
La storia è quella di Arturo Cremisi, un attore di fiction alquanto vanesio, un impenitente scapolone quarantenne che si crede bello e famoso ma che, a causa di un’acuta rivalità con un suo collega bambino, si trova spesso sul punto di verdersi cancellato il contratto con la casa di produzione che realizza il proprio spettacolo. Le vicende professionali di Arturo s’intrecceranno con quelle di Mirko (Leonardo Bertuccelli), un bambino rimasto orfano che vede in lui la figura del padre scomparso, e di sua madre, la bella Irene (Aylin Prandi).
Iaia Forte me la ricordavo più magra. Peso a parte, qui la vediamo impegnata nel ruolo dell’apprensiva madre del giovane star della tv, il piccolo Giulio (Giulio Maria Furente). Una quarantenne svampita, innamorata persa del bell’Arturo, che però non si fa scrupoli nel mettergli i bastoni tra le ruote quando si sente riufiutata e umiliata.

Per fortuna Giorgio Panariello ha un ruolo di secondaria importanza nella pellicola: interpreta solo la parte dello zio pazzerello di Mirko, un tale che se ne va in giro per casa facendo strani versi ed inscenando siparietti no-sense che nemmeno fanno ridere. Insomma: un ruolo cucitogli adosso ai soli fini di lasciarlo libero di fare quel che sa fare. Chissà se è stato scritturato per portare al cinema tutta quella gente che, ai tempi del suo one man show su RaiUno, lo trovava divertente.
Gisella Sofio e Oreste Lionello appaiono nei panni di due anziani strozzini, i padroni di casa di Irene.
Anna Proclemer (un altisonante nome del vecchio cinema italiano) interpreta la mamma di Arturo, un’anziana signora viziata, lamentosa, razzista, furba e stronza che si diverte a vessare suo figlio, il badande filippino e tutti quelli che le stanno intorno.

Devo ammettere, comunque, che la trovata di usare la figura di Ronnie (Asoka Dewamunege), il filippino che ha difficoltà con la lingua italiana, può risultare una buona trovata presso un certo tipo di pubblico: buffo e buonista, divertente e antirazzista allo stesso tempo.
All’anzianissimo (ma sempre simpatico) Giacomo Furia hanno riservato un paio di scene in cui lo vediamo vestire i panni di un cameriere di uno stabilimento balnerare.
Frase da segnalare: «Questa è la pro-loco di Andria. Le piazze sono diventate 93». (scusate il campanilismo)

Nota 1: presenti nella pellicola anche Fabrizio e Francesco Ceccarelli, ossia i due gemelli gelatai che spesso, in questi ultimi anni, sono stati ospiti dei programmi notturni di Piero Chiambretti.
Nota 2: come al solito, nei film di Salemme le belle donne non mancano. Cecelia Capriotti fa la sexy somellier che tiene lezioni di vino all’invaghito protagonista, mentre Aylin Prandi è la giovane e dolce mamma con gli occhioni verdi da cerbiatta e l’esotico accento francese che, alla lunga, conquista il cuore dello scapolone. Nota di merito anche per le fattezze della topolona mora che intrattiene (nuda) il manager Enrico nella vasca da bagno.
Nota di demerito: la colonna sonora è composta da musiche di Gigi D’Alessio.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.