Up

Up

di Pete Docter e Bob Peterson (Usa, 2009)

Ne hanno scritto già in molti in rete. Cos’altro posso aggiungere io? Non so, vediamo.
“Up” è un cartone meraviglioso, sotto molti punti di vista. Sulle questioni tecniche non mi soffermo. Ormai ogni film Pixar è una garanzia. Questi tizi hanno raggiunto un tale livello di eccellenza nella grafica che si può solo star zitti e apprezzare.
Nulla da eccepire anche per quanto riguarda la narrazione. La prima parte del film, i primi 20 minuti, diciamo sono a dir poco commoventi. Quasi non ci sono dialoghi ma i registi riescono comunque a raccontare una storia strappalacrime, fatta di sentimenti semplici e genuini: la lunga liaison d’amore tra due giovanissimi appassionati di avventura. Altro elemento fondamentale di questa pellicola sono le idee, alcune delle quali molto originali e sognanti, come quella di far alzare in volo una casa con il solo aiuto di migliaia di palloncini colorati (il titolo d’altronde a questo si riferisce). L’idea di mettere un collare ai cani per farli parlare come degli uomini, forse è già stata vista, ma chi se ne frega. A me è piaciuta tantissimo e mi ha divertito. Dug, poi, è davvero un personaggio buffissimo.
“Up” porta sullo schermo l’amicizia tra un burbero anziano, rimasto a vivere solo nella sua piccola casa dopo la morte di sua moglie, e un giovane imbranato boy scout. La morale c’è – come del resto in ogni film Disney – ma è meno peggio, meno sdolcinata del solito. Insomma il film ci vuole dire che un anziano ha ancora qualcosa da insegnare a un ragazzino, che i vecchi non vanno lasciati soli, che l’amicizia è un grande valore, che l’avventura e la condivisione di esperienze possono avvicinare le persone, che il bene trionfa sempre, ecc. Ma non è importante. Del sottotesto possiamo anche fregarcene.
“Up” è un film d’animazione molto molto bello. In questo sono d’accordo con Kekkoz: è forse uno dei migliori di sempre della pixar – anche se forse il più ‘sentimentale’ di tutti. Io lo metterei nell’olimpo con “Monsters Inc.” e “Gli incredibili”. Insomma, va visto perché appaga gli occhi e riscalda il cuore – lo so, è una cosa melensa da dire ma oggi mi gira così. E questo basta. Non chiedetevi se sia una pellicola da ragazzini o da adulti. Non ha alcuna importanza. E poi: quante altre volte sarà stato fatto questo inutile discorso? Via, correte al cinema, se ancora non ci siete stati.

Nota: finalmente anche io ho capito a cosa si riferisca l’espressione “Scoiattolo!”.

La scheda di IMDb.com, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.