Signore e signori, buonanotte
di Luigi Comencini, Mario Monicelli, Nanni Loy, Ettore Scola, Luigi Magni (Italia, 1976)
con Marcello Mastroianni, Nino Manfredi,
Paolo Villaggio, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi,
Monica Guerritore, Adolfo Celi, Senta Berger, Lucrezia Love,
Eros Pagni, Carlo Croccolo, Gianfranco Barra, Gabriella Farinon,
Mario Scaccia, Angelo Pellegrino, Franco Scandurra,
Sergio Graziani, Andréa Ferréol, Felice Andreasi
Meraviglioso film ad episodi. Commedia all’italiana scritta e diretta a più mani. Tra gli sceneggiatori ci sono Age e Scarpelli, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Ugo Pirro e Ruggero Maccari.
Pellicola a tratti molto divertente. Ho davvero riso di gusto in due o tre frangenti.
Tuttavia va detto che questo è un film molto strano che spesso valica i confini di quello che alcuni chiamano “buon gusto”. Ci sono alcune scene un po’ disgustose, inoltre parecchie tematiche vengono trattate con un tono decisamente grottesco. Ma forse è proprio per questo che si può considerare “Signore e signori, buonanotte” un film davvero fuori dal comune.
Il fil rouge che tiene uniti tutti vari spezzoni di cui è composto il film è una satira (a volte feroce) sul tema della televisione. La pellicola racconta, infatti, il palinsesto di una tv davvero fuori dal comune. Dovrebbe essere la terza rete – anche se nel 1976 RaiTre non era ancora nata. La rete che il film rappresenta è un canale in cui il telegiornale viene condotto da un dongiovanni menefreghista e un po’ vanesio, un romano un po’ sbadato ma dalla dizione perfetta che finisce per sedurre l’avvenente valletta che gli passa le veline (una giovanissima Monica Guerritore). I programmi trasmessi vanno dall’approfondimento gionalistico con interviste in studio alla fiction, passando per il quiz (“Il disgraziometro” – caustica parodia di “Il rischiatutto”) e per il documentario a sfondo socio-demografico. Particolarmente significativo il racconto finto-storico “Il santo soglio” che narra di un conclave cinquecentesco per l’elezione di un papa.
Basta leggere i nomi del cast per capire di quanto alto sia il valore di questa pellicola (non bastassero i nomi dei registi e degli sceneggiatori).
Ugo Tognazzi interpreta due ruoli in maniera pressoché magistrale. In un episodio riveste il ruolo di un generale dell’esercito che si suicida per la vergogna durante una parata militare, poiché impossibilitato a prendervi parte in quanto rimane incastrato in un bagno pubblico da una serie di disgustose disavventure. In un altro episodio mette in scena il dramma di un pensionato costretto a vivere di stenti nella misera più raccapricciante che, nonostante tutto, si autoconvince di vivere una vita dignitosamente sobria.
Anche Vittorio Gasmann interpreta due ruoli. In un episodio è un’agente della CIA che prende in affitto una stanza d’albergo per soli pochi minuti al fine di compiere un assassinio come cecchino attraverso una finestra. In un altro riveste il ruolo dell’ispettore Tuttunpezzo, un poliziotto che pur atteggiandosi da duro finisce per piegarsi ai voleri di un ricco farabutto.
Due ruoli anche per Paolo Villaggio. In un episodio interpreta un sociologo americano di origine tedesca che, prendendo spunto da un libro di Swift, consiglia di risolvere il problema del sovraffollamento demografico di Napoli, mangiando i cittadini più giovani. Nell’altro episodio invece fa la parodia di Milke Buongiorno presentando un quiz televisivo iper-cinico in cui i concorrenti fanno a gara per vincere una sfida di umiliazione raccontando al pubblico le proprie dissavventure.
Nino Manfredi dà il meglio di sé nell’interpretazione di un vecchio cardinale di estrazione popolare, molto malato ma dalla battuta sempre pronta.
Marcello Mastroianni interpreta Paolo T. Fiume, un mezzobusto molto distinto che legge il telegiornale con perfetta dizione ma che spesso si lascia andare ad espressioni colorite in romanesco e dà prova di sbadatezza, superficialità, vanità, menefreghismo e cialtroneria.
Adolfo Celi e Senta Berger intrepretano una coppia, sono cioè marito e moglie. Due distinti signori dell’alta borghesia che imbrogliano un poliziotto cretino (Gassman/Tuttunpezzo), arrivato in casa loro per arrestare il capofamiglia.
Eros Pagni, Carlo Croccolo e Gianfranco Barra formano un buffo terzetto grottesco di addetti alla pubblica sicurezza. Il primo è commissario, il secondo questore, il terzo un poliziotto semplice: tre imbranati che dapprima fanno evacuare la questura poiché temono ci sia una bomba nell’immobile e che poi finiscono per morire sul serio, molto stupidamente, mentre piazzano una bomba vera.
Come già detto, Monica Guerritore è una giovanissima ed avvenente assistente di studio che passe le veline (i fogli con le notizie) al giornalista che legge il telegiornale.
Camillo Milli è buffissimo nel ruolo di un attempato e panzuto (ma atletico) comandante di una squadra di artificieri.
Molto bravo anche Mario Scaccia nei panni di un perfido cardinale candidato al soglio papale.
Film da vedere assolutamente se, come me, siete fan della commedia all’italiana.
Nota: la musiche della colonna sonora sono curate (tra gli altri) da Lucio Dalla e Antonello Venditti.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.