luomodellestelle

L’uomo delle stelle

di Giuseppe Tornatore (Italia, 1995)
con Sergio Castellitto, Tiziana Lodato,
Leopoldo Trieste, Leo Gullotta, Tony Sperandeo,
Franco Scaldati, Luigi Maria Burruano, Tony Palazzo,
Nicola Di Pinto, Tano Cimarosa, Clelia Rondinella, Simona Merito

Sicilia, secondo dopoguerra. Joe Morelli è un truffatore romano che gira tutta l’isola con un camioncino marchiato “Universalia Cinematografica” vendendo sogni alla gente. Per 15.000 lire realizza provini per il ‘cinematografo’, facendo cioè credere a tutti gli attori provetti che quella pellicola impressionata sarà mandata nella Capitale per essere sviluppata e mostrata ai più importanti registi italiani. Durante il suo peregrinare inconterà i personaggi più buffi e desolanti, tra questi Beata, una giovane ragazza orfana, una specie di reietta che si è ridotta a fare i mestieri più umili pur di sopravvivere. Dopo mille insistenze da parte della giovane, Joe si farà convincere e così deciderà di portarla con sé. Ma non tutto andrà per il meglio. La fortuna presto volgerà le spalle al signor Morelli.

Castellitto qui è da premio. Un vero e proprio gigione. Mattatore in ogni scena. Gli sceneggiatori gli mettono in bocca sempre la parola giusta al momento giusto. Inoltre il perfetto accento (e lessico) romano lo rende particolarmente simpatico allo spettatore.
Tiziana Lodato interpreta Beata, la bellissima giovane dai tratti mediterranei dotata di un fascino acerbo ma irresistibile. Bravissima in ogni frangente. Persino nelle ultime scene in cui porta sullo schermo con grande dignità il ruolo di una che ha perso la ragione a causa di un grandissimo dolore.
Leo Gullotta fa la parte del parrucchiere gay che vuole lasciare la provincia e la Sicilia perché è stufo dei continui insulti che è costretto a subire.
A Tony Sperandeo hanno affidato il ruolo del capo di una piccola gang di tre fratelli, un gruppetto di uomini reietti dalla società che si dedica al banditismo.
Luigi Maria Burruano si atteggia da viveur, uno sguaiato ‘gagà’ che millanta grande successo con le donne.
Leopoldo Trieste è il protagonista di una sequenza molto intensa (per cui ha ricevuto anche alcuni riconoscimenti): fa la parte di un misterioso anziano che, dopo anni di silenzio e mutismo, torna a parlare grazie all’intervento della cinepresa. Durante il provino reciterà con grande trasporto un pezzo in spagnolo.
Da notare come anche in questa pellicola Tornatore si attardi volutamente su alcune scene di sesso. Sinceramente non so dirvi se e quanto questi frangenti siano morbosi. Però è probabile che non si tratti di casualità; lasciatemi credere che siamo di fronte ad una strategia ben congegnata, che peraltro riesce benissimo a tener contenta una grossa fetta di pubblico maschile. Confronta, ad esempio, le nudità di Monica Bellucci in “Malena” e quelle di Tiziana Lodato in questa pellicola. Ci sono molte analogie. Senza dubbio hanno una loro funzionalità nel racconto ma, allo stesso tempo, si pongono anche l’obiettivo di stimolare nell’audience una certa attenzione pruriginosa.
Voto complessivo 7.
Nota 1: le musiche sono del M° Ennio Morricone.
Nota 2: questa pellicola ha vinto il “Premio speciale della giuria” al Festival del Cinema di Venezia nel 1995.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.