Ca$h

Ca$h

di Eric Besnard (Francia, 2008)
con Jean Reno, Valeria Golino, Jean Dujardin,
Alice Taglioni, François Berléand, Ciarán Hinds,
Hubert Saint-Macary, Christian Hecq, Joe Sheridan,
Jocelyn Quivrin, Caroline Proust, Mehdi Nebbou,
Cyril Couton, Eriq Ebouaney, Roger Dumas

Immaginate un “Ocean’s Eleven” in salsa francese. Ecco, questo è grosso modo “Ca$h”. Con tutto quello che può comportare. Anche lo stile di Eric Besnard nella direzione della pellicola ricalca molto quello che Soderbergh ha utilizzato per larealizzazione della saga di Ocean.
Abbiamo dei truffatori francesi di prima classe. Gente che non si sporca mai le mani – o quasi. Di violenza ce n’è pochissima, giusto in testa al film, nelle prime scene. Per il resto si tratta di fini raggiri, sempre in punta di fioretto, magheggi in guanti di velluto.
Il protagonista maschile si fa chiamare “Cash”, da cui il titolo della pellicola. Si tratta di un bell’uomo intorno ai 40 anni – potrebbe averne 38 come 44. È un belloccio scelto apposta per essere la versione cisalpina di Mr. George Clooney. Una scelta di casting alquanto ruffiana: mi pare lampante. Questo tipetto è un truffatore di gran classe; siamo in presenza di un furfante galantuomo. Nelle prime battute – per dire – ci appare mite, dolce, tenero, innamoratissimo com’è di una donna molto bella, per corteggiare la quale si prodiga in azioni da maestro di romanticherie. La segue come un’ombra, ma con estrema discrezione, senza farsi scoprire. Più che pedinarla, sembra quasi che la veneri da lontano. Quando lei va a coccolarsi in un salone di coiffeur per distinte signore, lui fa un ‘coup de théâtre’: le manda centinaia di rose bianche accompagnate da un bigliettino con su scritto: “Je t’aime!”
Il film procede con un canovaccio alquanto classico: cooptazione delle risorse per la messa a punto del colpo milionario, spiegazione del piano per la realizzazione del colpo, imprevisti vari, esecuzione del colpo, ribaltamento delle convinzioni dello spettatore, finale positivo con trionfo del protagonista e dei suoi sodali.
In molti, troppi meccanismi il film ricorda le vicende di Danny Ocean. Anche in “Ca$h” il commissario in gonnella dal fascino misterioso scavalca il muro e passa dalla parte dei ‘cattivi’ – si fa per dire ‘cattivi’. Ricordate il ruolo di Catherine Zeta-Jones? Beh, qui a grandi linee lo ricopre Valeria Golino. Anche se con tonnellate di fascino in meno – ovviamente.
Jean Reno fa la parte dell’imprendibile truffatore, la leggenda delle leggende, la bestia nera della polizia francese: un moderno Arsenio Lupin con qualche chiletto di troppo. Una specie di ganster di mezza età (anche un po’ pappone) dotato di molti soldi e di un certo gusto negli agi di cui si circonda.
Jean Dujardin tutto sommato mi ha fatto simpatia. Bravino, dai. Anche se ogni tanto si lasciava andare a qualche ammiccamento di troppo.
Di Valeria Golino ho già detto. Interpreta Julia, un capace commissario francese sulla quarantina che ha messo sotto intercettazione la vita del bel truffatore protagonista. Sulla sua recitazione non ho nulla da eccepire. Ormai è un’attrice di gran carriera – si sa. Aggiungo solo che il costumista ed i truccatori fanno di tutto per farla apparire come una donna fascinosa. Poveretti! La sua voce bassa e roca non aiuta. Il doppiaggio non le è stato concesso. Dove invece il suo personaggio riesce benissimo è nel denotare serietà, tenacia e attaccamento al dovere di servitore dello stato.
Alice Taglioni è più che bella. Bellissima. Splendente. Una vera stella che brilla. In alcune espressioni riesce persino a ricordare un po’ quell’angelo di Heidi Klum – anche se mi pare che sia meno spigolosa nei lineamenti del viso. Bambolona dolce e sexy allo stesso tempo. Il suo ruolo è quello della truffatrice/ammaliatrice. In suo favore va detto che in questo film è in grado di passare in poco tempo da una scena in cui sembra una ragazzina/ragazzona poco più che ventenne, ad un’altra in cui si atteggia a signora di gran classe.
François Berléand fa il truffatore di gran carriera, il canuto e barbuto capostipite di una ‘rispettosissima’ famiglia di truffatori.
Ciarán Hinds invece ha il ruolo del capo della polizia francese, il diretto superiore del commissario Julia.

Caroline Proust è Lea, la sorella del protagonista. Personaggio di importanza non fondamentale. Il suo taglio di capelli molto corto non le rende onore.
Un punto a favore di questo film è la scelta delle location. Il grande hotel sulla scogliera – struttura in cui si svolge il colpo finale – brilla di luce propria. Magnifico! Un vero sogno.
La colonna sonora è molto gradevole. Tra l’altro comprende quel gran pezzo di “Playa Azul” dei venezuelani Los Amigos Invisibles.
Io adoro questo tipo di film, sono in grado di sopportare anche opere che ai più possono risultare noiose, perché prevedibili e già viste. Dunque il mio voto – 6, una discreta sufficienza – è da prendere con le molle.

Qui la locandina francese.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.