Cuba

Cuba

di Richard Lester (Gran Bretagna, Usa, 1979)
con Sean Connery, Brooke Adams,

Martin Balsam, Hector Elizondo, Denholm Elliott,
Jack Weston, Chris Saradon, Louisa Moritz, Chris Sarandon,
Alejandro Rey, Lonette McKee, Walter Gotell

1959. Un mercenario inglese, il maggiore Robert Dapes, arriva a Cuba per aiutare un alto ufficiale locale (il Generale Bello) a tenere sotto controllo i ribelli capitanati da Fidel Castro che minacciano di fare la rivoluzione. Ben presto si accorgerà che la situazione è degenerata da tempo e che poco da fare, soprattutto a causa della corruzione imperante e dei sopprusi economici, civili e sociali perpetrati dall’esercito e dalle alte cariche dello stato – tra cui il dittatore Fulgencio Batista. Le cose andranno definitivamente in malora quando i combattenti decideranno di sferrare l’offensiva finale, a seguito dell’elezione del Presidente,avvenuta attraverso una finta consultazione elettorale. Parallelamente alla descrizione delle vicende politico/sociali dell’isola, si dipana anche una storia d’amore tra il protagonista e Alex, una giovane donna che dirige una fabbrica di confezionamento sigari per conto di suo suocero (Don Jose Pulido), un potente signorotto locale, e si cui il maggiore Dapes si innamorò perdutamente in Nord Africa una quindicina di anni prima.
Sean Connery è eccelso – non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Nonostante questo non sia uno dei suoi film migliori e di certo non tra i più famosi – riesce a snocciolare un’interpretazione molto credibile. Il suo è un personaggio austero, asciutto – quasi marziale – ma sempre molto elegante. Persino dolce e fragile nel momento in cui apre il suo cuore alla giovane Alex, perdendo le staffe a causa della gelosia.
Brooke Adams, invece, nei panni della risoluta Alexandra Lopez in Pulido – detta Alex – è semplicemente stupenda. Una brunetta bellissima, splendente, scintillante. Meravigliosamente dolce e caparbia. Sincera e perfida. Dimessa e sfrontata. Da innamorarsene al primo sguardo. Date un’occhiata alle 5 immagini nel collage qui sotto.

Beautiful Joe hd

Brooke Adams (Cuba)

Il personaggio che ritrae è una donna indipendente, che ha sofferto ma che vive la sua vita a testa alta. Suo marito è un poco di buono, uno che la tradisce senza nemmeno avere il pudore di nasconderle le scappatelle; l’ha sposato – ipocritamente – non per amore ma solo perché voleva rimanere a vivere nell’isola, mantenendo tutti gli agi di cui può godere la nuora di un ricco proprietario industriale. Durante il finale del film si sospetta che un tempo, prima delle nozze Alex fosse anche l’amante di suo suocero, Don Jose Pulido – il riccone che possiede grosse piantagioni di canna da zucchero, una fabbrica di rhum e lo stesso stabilimento di sigari che Alex dirige.
Buona anche interpretazione di Chris Sarandon nei panni del giovinastro pusillanime che tradisce la bella moglie con una operaria della fabbrica di sigari.
Hector Elizondo (il simpatico concierge del film “Pretty Woman”) impersona un distinto ufficiale che viene affiancato al maggiore Dapes durante il soggiorno sull’isola.
Denholm Elliot (il Dottor Marcus Brody della saga di Indiana Jones) recita il ruolo di un americano che gestisce a Cuba una piccola flotta di velivoli per il trasporto di uomini merci non molto pesanti.
Jack Weston fa l’uomo d’affari americano, il tipico babbeo che arriva sull’isola per investire dei soldi, per portare in porto degli affari, ma che non riesce a capire nulla della situazione in cui si trova, nemmeno se le cose gli accadono sotto il naso.
Martin Balsam interpreta dignitosamente il loschissimo Generale Bello, un tipo laido che specula sulla povertà della popolazione locale e che abusa del potere che gli deriva dalla divisa che indossa.
Non male la colonna sonora.
Nota: il regista, tale Richard Lester, è lo stesso di “Superman II” e “Superman III”.
A me questo film è piaciuto tantissimo. Non importa tanto la ricostruzione storica – essendo questa una produzione ‘atlantica’ (BG + USA) non mi stupirei se fosse ottusamente di parte. Quello che si apprezza è il modo in cui viene dipinta la vita sull’isola: tutta l’ipocrisia e i contrasti tra una vita fatta di agi, divertimenti e sprechi per pochissimi ricconi, e la miseria imperante per la gran parte della popolazione.
Voto globale per la pellicola: 7.5.
Consigliato assolutamente, soprattutto ai fan di Sean Connery e dei film degli anni ’70 – magari di serie B.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.