Aggiornamento 20:49: Circa un’ora fa sono tornato da Matera. Sono andato via presto, con la luce. Ero già troppo stanco per affrontare ilviaggio di ritorno in auto con il buio e il sonno in testa – peraltro su di una strada di campagna, al 90% priva di illuminazione.
Il camp si è concluso, almeno per me, con un nuovo buffet (un aperitivo serale – diciamo così) e con tanti sorrisi. Con Catepol (e Husband) che ringraziava tutti per aver preso parte e per essere arrivata 4^ a quel concorso lì di blogger europei di cui non ricordo il nome.
Gli ultimi interventi che ho seguito forse sono stati i migliori. Mi riferisco, in particolar modo, a quello tenuto da Marco Massarotto, Stefano Vitta e Mafe De Baggis sulla carta “Community First”, abbozzata solo la scorsa settimana dallo stesso boss di Hagakure. C’è stato un bel dibattito, non molto lungo ma valido. Molto interessante. Che poi, secondo me, su questo tema c’è sempre tanto da dire e si finisce per non approfondire mai abbastanza.
A seguire Maxime e Dania ci hanno fatto ridere un bel po’ approntando, così su due piedi, un “flame” dal vivo, sparlando di tutto e tutti – assenti esclusi. Abbiamo partecipato un po’ tutti: si prendeva di mira uno e lo si metteva in mezzo, scherzando sui suoi difetti noti e sui vari tormentoni che rimbalzano in Rete nei vari social network.
Infine, sempre nella sala C (quella all’aperto sotto il gazebo) hanno preso la parola Francesca ‘Siskaceska’ Ferrara e Marileda Maggi con un interminabile pippone dal titolo “Minchia 2.0”. Ragazze, ci state davvero molto simpatiche ma, detto sinceramente, questo siparietto che sarebbe dovuto essere divertente non è riuscito nel suo intento. Sarà per la prossima.
Tornando a casa, in macchina, mentre il sole tramontava sulla mia sinistra e il caldo saliva dall’asfalto, mi sono goduto il cd “Nuyorican Soul” dei Nuyorican Soul. Per intero. Era un bel po’ di tempo che non lo facevo. Mi ha deliziato parecchio, oltre ad avermi aiutato a tenere gli occhi aperti.

Altri blogger incontrati e/incrociati: Gallizio (ancora scusami se ti ho scambiato per un altro), Clara ‘Clarita’ Longo (mille grazie, organizzazione eccellente), Silvia di Googlisti – peccato che nessuno ci abbia presentati – Daniele Aprile, Michele Perone.

Aggiornamento 14.40: il buffet è stato a dir poco pantagruelico, grazie ai prodotti forniti dalla Masseria Grieco e dalla Bottega dei Sassi. Abbiamo pasteggiato con: pane casereccio tipico di Matera, peperoni cruschi all’olio, focaccia in stile pugliese/lucana, salamino leggermente piccante, ricottine fresche, scamorza a pezzi, dadi di un altro formaggio un po’ più stagionato, focaccia con i pomodori, panini imbottiti, crostini, cavatelli con funghi e fave. Del vino non so. Dall’etichetta mi è sembrato qualcosa di locale (di Matera città). Forse un Aglianico? Non ne ricordo il nome. Sorry. Ormai lo sapete: io vado ad acqua.
Spiace che il fornitore del cibo non abbia avuto l’attenzione che giustamente meritava. Ha fatto un breve discorso da una balustra ma i barcampers sotto di lui erano già intenti a sbafare. Il nostro chiacchiericcio e il rumore delle mandibole – ahimé – hanno coperto le sue parole. Finite le parole, ci sono stati solo applausi modesti, non molto rumorosi, né entusiasti. Me ne scuso qui pubblicamente.
Ah, sì. Anche il Sola (SuzukiMaruti) è arrivato, in compagnia de LaFra.

Aggiornamento ore 14.30: come volevasi dimostrare. Ho preso una multa di 38 Euro per non aver rinnovato l’ora sul disco orario, avendo parcheggiato dentro le striscie bianche. Qui a Matera non si può davvero parcheggiare in centro. Ovunque, accanto ai marciapiedi, ci sono striscie bianche. E i parcheggi a pagamento pare che siano chiusi di sabato. Mah!

Ok. Sono qui. Sono le 12.05. Sono nella Mediateca provinciale di Matera da un paio d’ore circa.

Il viaggio non è stato lunghissimo. Ho fatto con calma. Sono venuto con la mia Fiat Punto del 1995. Andria – Matera: 80 Km in 100 minuti circa. Strada sgombra. La parte più noiosa: Corato-Altamura. Un sacco di curve. Zero auto in entrambi i sensi; campi, colline e poca vegetazione a bordo strada. Ladies & Gentlemen: la Murgia!
Arrivato a Matera, è stato abbastanza semplice trovare la sede in Piazza Vittorio Veneto. Mi è bastato chiedere a due o tre autoctoni. Parcheggi a disposizione pochi. Anzi, adesso mi sono ricordato che ho parcheggiato sulle striscie bianche. Ho messo il disco orario alle 10.00. È anche ora che io vada a cambiarlo. Altrimenti mi porteranno via il mezzo e sarò costretto a tornare a casa con la corriera.
Che succede qui?
Vediamo: appena arrivato, sono stato accolto da Clarita, Maxime, Siskaceska, Elena ‘Brezzadilago’ e Niki Costantini. Con quest’ultima ho preso una buona spremuta d’arancia, accompagnata da un cornetto, nell bar sul terrazzo della Mediateca (Terrazza dell’Annunziata) da cui – va detto – c’è una meravigliosa vista sui tipici Sassi.
Tornati di sotto abbiamo trovato già decine di volti noti tra cui Ninna e Mario (senza bimba), Dadevoti e Dania, Marco Massarotto, Marileda e Vipera, Bloggo ed Elena Senzaggettivi, Alberto D’Ottavi, Giovy, Rick PocaCola.
Prima che le sezioni del BarCamp iniziassero, e mentre gli ospiti si ingozzavano con la colazione ‘free’ (cornettini alla marmellata e succhi di frutta), Maxime ha iniziato a brandire la sua mini camera. Il gioco era semplice: la puntava in faccia allla sua vittima e chiedeva di dare una definizione del termine che aveva precedentemente scritto su di un foglietto. Avete capito bene: mi stava prendendo per i fondelli, o meglio: si faceva beffe del blind test che io ho realizato in quel del ParmaCamp, con la sola differenza che i termini scritti sul foglio appartengono al linguaggio della pornografia. A me, ad esempio, è capitato “M.I.L.F.” a Gigi Cogo “C.I.F.” , e così via.
In questo momento sono nella sala A (ce ne sono tre in tutto). Ho seguito il primo intervento sulla metereologia tenuto da un ragazzo di MeteoMatera: Niente che potesse interessarmi, personalmente. Ma è stato molto chiaro e soprattuto breve. Bravo.
Il secondo intervento è stato davvero un’epifania. Ho scoperto “BuddyPress”. Non ne avevo mai sentito parlare prima. Meraviglia! Si tratta di un add-on, un’applicazione che si integra in WordPress e che permette di trasformare qualsiasi blog in un social network. Open source, libero, flessibile e semplice da gestire, come un qualsiasi blog su piattaforma WordPress. Ho preso nota. Credo che possa servirmi anche per lavoro.
Sono uscito dalla sala un attimo. Uscendo, tra gli altri, ho intravisto anche Mafe.
Gigi Cogo invece l’ho incontrato poco prima di entrare in sala A.
Sono andato al desk a registrarmi per l’uso del wireless. Tutto molto semplice: documento d’identità, scelta dell’username e di password. La rete tiene. Non è stato difficilissimo collegarsi e configurare il computer (persino questa sfinge di mini HP con Vista x64).
Adesso, da una ventina di minuti circa, un ragazzo di OpenStreetMap.com (non conosco il suo nome, me ne scuso) sta cercando di convincerci che le mappe open source sono meglio di Google Maps. Mi  ha convinto. Presto metterò alla prova le sue affermazioni.
Nella sala B c’era una signora che presentava un sito di ricette e turismo agro-alimentare. Non mi ci sono fermato molto. Su di una schermata ho visto un paio di screenshot dell’iPhone e sono scappato via. Lo sfondo della presentazione powerpoint mi ha spaventato.
Adesso chiudo. A più tardi. Non sono dicuro di fare un aggiornamento nel pomeriggio. Ci provo!