Questo e quello
di Leone Corbucci (Italia, 1983)
con Renato Pozzetto, Nino Manfredi,
Sylva Koscina, Gianni Agus, Janet Agren,
Désirée Becker (Désirée Nosbusch), Michela Miti,
Paolo Panelli, Nanda Primavera, Lamberto Luberti
Commedia italiana degli inizi degli anni ’80 composta da due episodi.
Nel primo dal titolo “Questo… amore impossibile” un vignettista hippie che vive in Sicilia in una specie di comune s’innammora perdutamente di una donna bellissima che sembra provenire da un’altra epoca. Peril suo amore abbandonerà la vita bohemiene, si ripulirà e porterà a termine il lavoro che gli era stato commissionato, disegnando una romanticissima storia d’amore. Alla fine si scoprirà che in realtà era tutto organizzato, si trattava di un piano ordito dal suo cinico editore per costringerlo ad ultimare i disegni e a rispettare la commessa.
Nel secondo episodio intitolato “Quello… col basco rosso” Sandro, uno scrittore sessantenne ritiratosi a Montecatini per ultimare il suo libro, s’imbatte in una sua vecchia fiamma. Invitato a cena a casa della donna re-incontra anche sua figlia, Daniela, una giovane perdutamente innamorata di lui sin dall’età di 5 anni. Al fine di aiutare la ragazza a superare una specie di blocco sessuale, Sandrò accetterà malvolentieri – e nonostante la notevole differenza d’età – di avere un rapporto con lei.
Renato Pozzetto, come suo solito, gigioneggia per tutto il film. Nel primo episodio è il protagonista, mentre nel secondo fa la parte di un giovane studioso di informatica con l’hobby della cucina, una specie di cretino imbambolato.
Nino Manfredi è il protagonista assoluto del secondo episodio, un tizio che ha sempre la battuta pronta, in grado di sdrammatizzare ogni situazione, anche la più imbarazzante; nel primo episodio invece recità il ruolo surreale di uno scenziato pazzo e balbuziente che diagnostica al protagonista una specie di omosessualità latente (?!)
Désirée Nosbusch è giovanissima (appena diciottenne) e di una bellezza tanto semplice quanto inaspettata. Brava anche nel recitare il ruolo della giovane frustrata, scostante ed incompresa e bisognosa di tanto affetto. In una parola: dolcissima.
Molto carina anche Michela Miti come fidanzatina hippie del vignettista.
Janet Agren è meravigliosa come in ogni film. Qui interpreta la dama d’altri tempi, la femme fatale che fa perdere la testa all’artista con i suoi modi eleganti da gran dama.
Gianni Agus è magnifico nel ruolo dell’editore cinico e stronzo. Un imprenditore settentrionale senza cuore, un riccone che ostenta ricchezza, che pensa solo al lavoro e al denaro, che disprezza gli uomini ed i loro sentimenti.
Sylva Coscina in questo film dimostra di essere dotata ancora di un fascino enorme nonostante la non più giovane età (all’epoca 50 anni).
Per il grande Paolo Panelli un piccolo ruolo: quello del medico ingordo che accorre a far visita ad un paziente solo dopo aver terminato un’importante cena di lavoro.
Nota: soggetto e sceneggiatura sono di Nino Manfredi, Renato Pozzetto e Bernardino Zapponi.
La scheda di Wikipedia Italia, quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.