Piccoli disguidi di una normale amministrazione.
Il 23 Dicembre ti accorgi che la patente di guida è scaduta. Si tratta di una tipo B per autoveicoli, conseguita nel 1998. Necessita del primo rinnovo, dunque.
Visiti il sito dell’ACI (che dovrebbe essere la maggiore autorità in materia, subito dopo il Ministero dei Trasporti e le varie motorizzazioni locali) e ci trovi scritto testualmente: «[…] Per la conferma della validità della patente, cioè per il cosiddetto rinnovo, occorre effettuare innanzitutto un versamento di euro 9,00 sul c.c. postale n. 9001 del Dipartimento Trasporti Terrestri.
Munendosi di una marca da bollo di euro 14,62 e portando con sé il codice fiscale, bisogna poi sottoporsi a visita medica presso una delle autorità sanitarie indicate dal Codice della Strada (ASL, medico militare, del Ministero della Sanità, della Polizia, un ispettore medico del Ministero del Lavoro o delle FF.SS.), dando dimostrazione dell’avvenuto pagamento, se dovuto, del compenso per tale visita, nella misura e con le modalità stabilite dalle singole autorità sanitarie […]»
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Dunque la mattina del 24 dicembre ti rechi nell’ufficio postale più vicino, chiedi un normale bollettino, lo compili e fai 20 miinuti di fila (circa). Arrivato allo sportello, ti viene detto che il sistema non acetta quel tipo di pagamento con quel normale bollettino. Così te ne viene dato un altro con bordino superiore rosso, specifico per il conto corrente numero 9001, il pagamento del quale tra l’altro costa 1,60, anziché i tradizionali 1,20 Euro. Compili questo nuovo bollettino, rifai un paio di minuti di fila e paghi 10,60 Euro totali. Chiedi l’acquisto di una marca da bollo ma – sopresa – questo ufficio postale non vende marche da bollo. Ti suona nuova, comunque ringrazi, esci e ti rechi in un normalissimo tabaccaio dove acquisti senza problemi una marca da bollo da 14,62 Euro. Taglio standard. Ti chiedi come mai proprio 14,62 Euro. Controlli: non è nemmeno l’equivalente delle vecchie 30 mila Lire. Chissà perché lo Stato Italiano ragiona per cifre non tonde. Meglio non indagare e soprattutto meglio non chiedersi perché si usino ancore le marche da bollo e a cosa servano.
A questo punto ti rechi all’ufficio igiene della tua città perché alcuni amici/parenti ti hanno detto che quello è il posto esatto che si occupa delle pratiche per il rinnovo patenti. Sono le ore 11.10 circa del mattino. L’ufficio però è chiuso al pubblico. La porta d’ingresso è sì aperta ma preceduta da un cancello chiuso. Si suppone che gli impiegati siano al lavoro ma si stiano solo occupando di sbrigare faccende interne. In pratica: sono in effettivo svolgimento di servizio ma chiusi al pubblico. Il cartello esposto dice che le vaccinazioni non verranno effettuate in data 24, 29 e 30 Dicembre. A te non interessano le vaccinazioni ma sospetti che, tornando il 29 Dicembre, la situazione non possa essere così diversa.
Il primo lunedì feriale successivo, ossia il 29 dicembre, ci riprovi. La mattina, alle 9 circa, ti rechi all’ufficio. Entri, sali al primo piano e ti stupisci che ci sia poca fila. Dopo 5 minuti scarsi arriva il tuo turno. Entri, ti fanno accomodare su di una sediola come quelle che usano negli asili e tiri fuori tutti i documenti. L’impiegata alla scrivania ti dice che manca un bollettino. Entri nel panico. Per un momento credi di aver sbagliato e di aver buttato al vento 10 Euro e 60 centesimi. Invece no, ti sbagli. Forse è peggio. C’è da pagare ancora. Bisognerebbe versare altri 18,53 Euro sul Conto Corrente Postale N. 14755706, attraverso bollettino intestato a “AUSL BAT/1 Servizio Tesoreria”. Ti viene già fornito il bollettino bianco parzialmente prestampato. L’impegata ci aggiunge a penna la cifra da versare e ti congeda.
Si riparte dal via. Ti rechi al più vicino ufficio postale, che poi sarebbe l’ufficio centrale del tuo paese, dove ti aspetta una lunghissima fila, dal momento che quello è l’ultimo lunedì mattina feriale del 2008.
Prendi il numeretto C 112. Guardi il display e vedi che indica C 53. Gli sportelli aperti che si occupano dei clienti con tagliando di tipo “C” sono solo tre e per giunta si occupano anche di altri clienti con altri tagliandi. Ti armi di pazienza e chiedi una penna. Ne trovi una marchiata “Poste Italiane”, quella classica tipo Bic trasparente con catenina legata allo sportello. Compili il nuovo bollettino nelle restanti parti vuote. Nel campo “Causale” ci aggiungi “Rinnovo patente di guida”: meglio essere precisi, con la pubblica amministrazione la premura e la precisione non è mai abbastanza.
Attendi il tuo turno. Quando finalmente arriva, una signora bassa, brutta e grassa ti supera. O meglio: nei tre secondi che passano tra il lampeggiare del tuo numero sul display e il tuo arrivo allo sportello, lei ha deciso che quello è il suo, di turno. L’impiegato allo sportello allora, con uno sguardo pietoso, ti chiede di avere pazienza. Attendi per altri 5 minuti che la maleducata cicciona abbia fatto i suoi porci comodi e poi spetta a te. Paghi la nuova gabella per un totale di 19,73 Euro ed esci. Dopo 70 minuti circa ti avviii una seconda volta verso l’ufficio igiene.
Tu, leggendo la pagina del sito ACI, forse nemmeno ci avevi pensato ma l’espressione «[…] dando dimostrazione dell’avvenuto pagamento, se dovuto, del compenso per tale visita, nella misura e con le modalità stabilite dalle singole autorità sanitarie» significa che non tutte le ASL chiedono un pagamento per il disbrigo di queste pratiche e non è detto che quelle che lo chiedano abbiano tutte la stessa tariffa.
Tornato all’ufficio igiene non trovi fila – fortunatamente. Almeno non nell’ufficio dove sei diretto. Ci sono una decina di mamme con i loro chiassosi bambini ma sicuramente saranno lì per le vaccinazioni obbligatorie. L’impegata che ti ha mandato nuovamente alla posta è ancora lì. Prende tutti i tuoi documenti. Li compila in parte e ti manda all’ufficio N. 5. Lì un dottore dovrebbe visitarti. Sì, dovrebbe. Perché invece non lo fa. Dopo una piccola attesa di un paio di minuti, entri e vieni sottoposto ad un interrogatorio breve, distratto e ridicolo. Ti viene chiesto ad alta voce e con la porta aperta quanto pesi, quanto sei alto, se guidi con o senza lenti, che tipo di patente hai – qui avresti anche potuto dire tipo “E”, tanto nessuno MAI ti ha chiesto di mostrare la patente originale scaduta.
Tu rispondi come si deve, il medico non visita. Non ausculta il cuore, non fa un’analisi audiometrica, non ti chiede di leggere la tabella delle lettere come si fa dall’oculista, non ti chiede se hai qualche malattia cardiovascolare o altri problemi di salute che possano creare problemi durante la guida.
Infine il medico, per vidimare i documenti prova a mettere qualche timbro. Il tampone sembra essere esaurito perciò prende l’iniziativa e decide di riempirlo da solo di inchiostro. Ma ecco il colpo da maestro: con un tocco da maldestro di prima categoria fa cadere una corposa goccia d’inchiostro blu sul documento più importante, quello con la marca da bollo ormai incollata e perciò non annullabile, né duplicabile – a meno che non si voglia comprare una nuova marca da bollo.

Non faccio nomi per non avere rogne ma fidatevi. Tutto vero. E’ successo sul serio. A me, questa mattina. Non posso addurre prove anche perché non ci sono testimoni. Ma il foglio macchiato è nel mio portafoglio e ci rimarrà per almeno due mesi. Si perché l’impiegata, da cui sono tornato con i documenti vidimati dal medico pasticcione, mi ha confermato che ci vorranno come minimo due mesi perché la motorizzazione mi invii a casa una specie di adesivo che confermi l’avvenuto rinnovo e che io poi dovrò apporre sulla mia vecchia patente cartacea.

Per il momento il foglio macchiato fa da sostituto temporaneo o meglio da necessario e validante complemento alla patente scaduta.
Riassumendo. Spesa totale per il rinnovo di una patente di guida di tipo B: 44,95 Euro + due mezze mattinate perse tra uffici postali e uffici del Servizio Sanitario Nazionale.