Rabbia di Chuck Palahniuk (copertina)

Rabbia. Una biografia orale di Buster Casey.
di Chuck Palahniuk
2007, Mondadori – Collana Strade Blu
355 pagg. – 16 Euro

Ancora un altro piccolo capolavoro da questo genio della letteratura americana contemporanea.
Immaginate una storia in grado di fondere in un certo qual modo la saga di “Ritorno al Futuro” con quella di “Matrix”, fomentando la curiosità nel lettore attraverso una costruzione del racconto che alterna leggerezza e atmosfere dark. Immaginate poi una specie di lunga inchiesta giornalistica su di un personaggio controverso, formata da centinaia di mini interviste alle persone che l’hanno conosciuto. Ecco, questo e molto altro ancora è “Rabbia”.
Forse alcuni si sono affrettati a catalogarlo ‘romanzo fantascientifico’ ma credo che questa definizione non sia esaustiva, né completamente esatta. In effetti “Rabbia” è ambientato nel futuro e presenta alcuni tratti tipici del filone fantascientifico ma non è tutto. Fantasia e futurismo sono solo due ingredienti di questa sapida ricetta narrativa e nemmeno i principali.
Come da buona tradizione, in queste pagine di Palahniuk troviamo mescolati sapientemente altri elementi di grande impatto, vedi ad esempio la storia di alcune epidemie, studi sulla gestione del caos, psicologia, antropologia, filosofia, sociologia, religione, medicina, metafisica, ecc. Tutti segnali tangibili di come la scrittura dell’opera sia stata preceduta da profonde analisi e lunghe ricerche.
Cosa dire della trama senza rovinarvi la sorpresa e il gusto della lettura? Vediamo. Innanzitutto il termine “Rabbia” non si riferisce ad uno stato di irritazione violenta ma proprio alla malattia infettiva. Il portagonista, tale Buster Casey, muore in circostanze misteriose. Quelli che l’hanno conosciuto (amici, nemici, detrattori, parenti, insegnanti, vicini di casa, ecc.) si affrettano a raccontarne le vicende.
Buster è un ragazzino alquanto anomalo a Middleton – la solita piccola città della provincia americana. Molti lo ritengono uno sbandato. Sin da piccolo si mette in mostra con delle marachelle assolutamente fuori dall’ordinario. Sua madre è una donna bizzarra che passa il tempo a cucire toppe super-kitsch sui vestiti di suo fliglio, mentre questi se ne va in giro a regalare vecchie monete preziose ai bambini che perdono i denti da latte, come se fosse una versione extra lusso della Fatina dei denti. In poco tempo Buster mette in sobbuglio Middleton, drogandone anche l’economia -ma non solo.
Tutto ciò però non gli basta. O meglio non gli interessa. Buster sembra essere dotato di un olfatto e di un gusto fuori dall’ordinario: baciando una persona, in pochi attimi, è in grado di capire cosa questa ha mangiato e quando. Le convenzioni e la vita banale di provincia non lo attraggono. Buster è sempre alla ricerca di vita vera, di emozioni e sensazioni più uniche che rare, come il morso di una tarantola. Non per nulla passa il tempo a infilare le mani nude nelle tane degli animali più pericolosi.
Un bel giorno comunque lascia il paesello e si stabilisce in città, dove diviene ben presto un ‘notturno’, cittadino di serie B. Nel posto in cui si trasferisce la vita sociale è divisa in due zone temporali: il giorno è il regno dei diurni, la notte dei notturni. Due coprifuochi segnano il passaggio dall’uno all’altro segmento. Gran parte dei notturni trascorre il tempo giocando al “Party crashing”, una specie di rito/gara in cui alcune squadre si aggirano nella notte in un auto scassata a caccia di altre auto da speronare.
Ogni cittadino ha una porta dietro la nuca, una specie di interfaccia attraverso cui ‘incanalarsi’ delle esperienze mnemonico/sensoriali pre-vissute da altri. In altre parole chiunque può farsi ‘un viaggio’ sintetico grazie ad una specie di pacchetto dati che viene sparato dritto dentro il sistema nervoso centrale.
Credo che sia abbastanza per farvi incuriosire…

La scheda di Bol.it e quella di IBS.it.