Il mandolino del Capitano Corelli
(Captain Corelli’s Mandolin)
di John Madden (Usa, 2001)
con Nicholas Cage, Penelope Cruz,
Christian Bale, John Hurt, Irene Papas,
David Morrisey, Roberto Citran, Pietro Sarubbi,
Martin Glyn Murray, Vicky Maragaki, Aspasia Kralli,
Michael Yannatos, Gerasimos Skiadaressis, Joanna-Darla Adraktas
Fiera dei luoghi comuni sugli italiani. Il soldato italiano suona il mandolino, beve vino da un fiasco in paglia, adora cantare musica lirica, ecc.
La storia originale è tratta dal romanzo di Louis de Bernières. 1940, isola di Cefalonia. Una ragazza, Pelagia, sposa Mandras, un giovane uomo suo compaesano, il quale subito dopo parte per la guerra che si sta svolgendo in Albania tra Greci e Italiani. Passano i mesi, il militare non torna e la donna soffre di solitudine e nostalgia. Sull’isola, a prenderne possesso arriva l’Esercito Italiano e quello tedesco. La popolazione inizialmente si rifiuta di collaborare. Pian piano però i rapporti si fanno più distesi. Gli italiani, in particolar modo, si integrano bene nel posto ed evitano di dare noie alla popolazione. Il padre della ragazza, un vecchio medico del luogo, accetta anche di dare ospitalità ad un graduato dell’esercito italiano – il Capitano Corelli del titolo – a patto che gli venga fornito regolamente del materiale medico (bende, siringhe, medicine, ecc). Le continue frequentazioni tra Pelagia e il Capitano fanno sì che tra i due nasca l’amore. Galeotto risulta essere il mandolino che spesso il Capitano suona di sera, dopo la cena.
Nel frattempo Mandras torna a piedi dal fronte albanese. Questi, non appena rimessosi in piedi, decide di unirsi ai partigiani greci per continuare la resistenza contro il nemico invasore. I problemi seri inziano nel momento in cui in Italia viene firmato l’armistizio e tra i due eserciti di stanza nell’isola (quello italiano e quello tedesco) iniziano le scaramucce e gli incidenti diplomatici. Dapprima gli italiani sembrano arrendersi, convinti di riuscire a tornare a casa sani e salvi ma, non appena si accorgono del rischio deportazione ai campi di concentramento, decidono di prendere le armi e opporre resistenza alle truppe tedesche che per di più si organizzano, facendo arrivare ingenti rinforzi via mare. Saràuna disfatta totale: l’alleanza tra i pochi partigiani locali e le forze regolari italiane non dà grand frutti. Anzi: gli italiani che non periscono in battaglia vengono poi fatti prigionieri e fucilati subito dopo dall’ex-alleato tedesco. L’unico a salvarsi è il Capitano Corelli. Salvato sul luogo del patibolo proprio da Mandras, viene curato in casa da Pelagias e suo padre. Dopo qualche giorno è però costretto a fuggire, a tornare in Italia di nascosto, a causa dei rastrellamenti che i Tedeschi vanno compiendo nell’isola.
I due innamorati dunque si separano. Passano gli anni. Pelagias rimane con suo padre a Cefalonia e diventa una bravissima dottoressa. Corelli le manda un disco con la registrazione di un suo brano ma non riceve alcuna risposta dalla donna. L’isola viene dilaniata dall’ennesimo devastante terremoto. I due riusiranno a rivedersi solo dopo tanto tempo, quando Corelli deciderà di tornare sull’isola per passare il resto della sua vita con la donna che ama.
Non per fare lo sciovinista ma Salvatores con il suo “Mediterraneo” era riuscito molto, ma molto, meglio a descrivere una storia d’amore tenendo sullo sfondo la vita in un isola greca durante la Seconda Guerra mondiale. Per dirne una: qui nei primi 15 minuti del film sullo schermo ci sono solo una spagnola (Penelope Cruz), un australiano (Christian Bale), un inglese (John Hurt). Di greci nemmeno l’ombra, se non fosse per qualche apparizione fugace di Irene Papas nei panni della mamma di Mandras.
Comunque sia non tutto è da buttar via. A parte gli stereotipi sul militare italiano e sulla vita semplice nelle isolette greche, io di questa pellicola salverei la recitazione di alcuni. Tra tutti la bella Penelope Cruz, qui dolcissima e amorevole, e il grande John Hurt, nei panni del saggio dottor Iannis, il padre di Pelagia.
Da dimenticare l’interpretazione di Nicholas Cage. Trattasi della solita ‘faccia di cera’. Se usualmente lo si vede inespressivo, qui invece eccede con sorrisi, ammiccamenti e quant’altro. Di sicuro ha recitato con la convinzione che gli italiani sono il popolo del sorriso e del ‘volemose bbbene!’. Povero!
Christian Bale – novello Uomo Pipistrello di successo – è sempre un po’ rigido. Una costante, ormai, nella sua recitazione. Tutto sommato va detto che in questo caso il ruolo esigeva una certa testardaggine, unita ad uno sguardo fiero. Bale ha entrambe le caratteristiche per cui diciamo che il cast non ha ‘ciccato’.
Ottima scelta, ovviamente, anche per Irene Papas. Ha pochissime battute ma gli sguardi che lancia a destra e a manca dicono più di mille parole. Sul suo volto severo porta tutto il dolore che le donne greche hanno esperito nei secoli.
Buona prova anche per David Morrisey che fa il Capitano Gunther Weber: un ufficiale tedesco che si affeziona ai commilitoni italiani ma che non riesce ad opporsi ai voleri del suo esercito nel momento della resa dei conti.
Citazione di merito per Roberto Citran, nei panni di un generale dell’Esercito Italiano, e per Piero Maggiò, che qui impersona il robusto soldato che dà la sua vita per quella del Capitano Corelli.
Nota: ho visto questo film ieri sera su Mya+1 (Digitale Terrestre – pacchetto “Mediaset Premium”) e devo ammettere che durante la visione non c’è stata alcuna interruzione pubblicitaria. Anzi, a pensarci bene, adesso mi accorgo che non c’è stata nemmeno la classica pausa tra il primo ed il secondo tempo.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.