La bomba
di Giulio Base (Italia, 1999)
con Alessandro Gassman, Rocco Papaleo, Enrico Brignano,
Vittorio Gassman, Lola Pagnani, Chiara Muti,
Shelly Winters, Paola Quattrini, Vito Antuofermo
Commedia un po’ fumosa che si perde nel finale.
Antonio Montana, detto Nino, è un giovane avvenente, aspirante attore. Quando la donna con cui sta – una famosa attrice internazionale – lo molla per affari più importanti, Nino decide di partire per New York da solo. Ad accompagnarlo nel viaggio – in cerca di un contatto con Robert De Niro – ci sarà un suo amico d’infanzia, tale Sergio, anch’egli originario di Rocca di Papa. Arrivati nella metropoli americana, i due stringono amicizia nel giro di pochi giorni. L’incontro con il famoso attore sfuma e Nino, intanto, approfitta del denaro che Sergio mette a disposizione. Scoperta la truffa i due litigano, ma un attimo dopo si chiariscono. Nel frattempo conoscono Gaetano, un’altro italiano (originario della Campania) che è a New York per inseguire il sogno di fare l’attore ma che nel frattempo fa il cameriere in un ristorante cinese. I tre decidono di iscriversi insieme all’Actor Studios. Passano gli esami solo Nino e Gaetano. Sergio prende il posto di Gaetano al ristorante e assume il ruolo di chi deve provvedere al sostentamento economico del terzetto. A scuola di recitazione i due attori provetti non riescono a trovare un ruolo da recitare. Non sanno essere né comici né drammatici. L’unica cosa in cui riescono bene è la rabbia. La loro insegnante li sprona ad esercitarsi nella parte del mafioso. Ci credono a tal punto che per scherzo inziano ad impersonare dei veri malavitosi. Con l’aiuto di una nuova conoscenza, Daisy – una romana che si finge argentina per poter fare l’attrice a New York, mettono su un gruppo di taglieggiatori denominato “The New Italian Family” attraverso il quale iniziano a minacciare e a chiedere il pizzo ad una serie di negozi e locali di China Town.
Gli affari prosperano finché non vengono richiamati all’ordine da Don Vito Bracaloni, un vecchio capomafia del luogo.
Enrico Brignano non ha nessuna difficoltà a calarsi nei panni del provincialotto romano. Lo sappiamo benissimo. Per cui nel suo caso possiamo dire che si sia trattato di una buona scelta di cast. Anche se forse questo film gli sta un po’ stretto.
Alessandro Gassman in alcune scene fa se stesso. E’ un bravo attore: peccato che ha passato gran parte della sua vita (e della sua carriera) a fare filmetti comici come questo. Vedi le pellicole a due con Gianmarco Tognazzi. E’ proprio dura la vita del figlio d’arte!
Rocco Papaleo fa il gay cacasotto. Lo smidollato del trio. Un tizio che prende cappello ed alza la voce sempre nel momento sbagliato e che non ha il coraggio di rivelare ai suoi compagni di avventura i propri orientamenti sessuali, per paura di essere rinnegato.
Lola Pagnani non l’ho mai vista prima d’ora. Né al cinema, né in tv. Farà molto teatro? Qui la vediamo impegnata nel ruolo della ‘bonona’. Una fatalona svampita che passa gran parte del tempo a sedurre gli uomini. La parte le è stata evidentemente affidata proprio in virtù delle sue abbondantissime grazie.
Simpatico Vittorio Gassman nel ruolo del vecchio padrino rincoglionito che non riesce a pronunciare un discorso senza sbagliare. Passa continuamente da un proverbio all’altro senza mai concluderne uno in maniera esatta. A volte quando prende la parola finisce anche per addormentarsi. Questa, a quanto pare è la sua ultima apparizione sul grande schermo. Spiace un po’ vederlo recitare in queste piccole insulse pantomime.
Shelley Winters veste i panni dell’anziana insegnante dell’Actor Studio, cioè fa un po’ se stessa.
A Paola Quattrini hanno riservato il ruolo dell’attrice di mezza età, tanto bella quanto stronza. Una tipa dal volto di fama internazionale che prima si spupazza il giovine attore in attesa di successo e che poi non disdegna di accompagnarsi a vecchi ricconi.
Chiara Muti fa la nipote illibata del padrino. Una tizia immacolata che però non si tira indietro di fronte all’avvenenza di Nino.
La regia di Giulio Base è praticamente invisibile. Nulla di particolare da segnalare in positivo. Anzi. Molte scene sono davvero povere in dinamicità, allestimento e originalità. Spiace dirlo ma in alcuni punti si sfiora il filmetto di serie B.
Nota: molte delle musiche del film sono eseguire da Ray Gelato e la sua orchestra.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.