Il vedovo
di Dino Risi (Italia, 1959)
con Alberto Sordi, Franca Valeri,
Luigi Reder, Nando Bruno,
Eleonora Ruffo, Ruggero Marchi, Livio Lorenzon,
Nanda Primavera, Ignazio Leone, Mario Passante,
Rosita Pisano, Alberto Rabagliati, Angela Luce
Fantastica commedia diretta da Dino Risi, una satira pungente della nascente cultura industriale italiana, fatta di gente spietata ed opportunista il cui unico valore è l’arrichimento e la conseguente ascesa sociale. Non ci sono personaggi positivi o negativi. In questa pellicola ognuno ha qualcosa di cui vergognarsi.
“Il vedovo” racconta di un giovane industriale di origini romane, il commendator Alberto Nardi, sposato con una ricca ereditiera settentrionale, Elvira Albiraghi. I due hanno un appartamento nella famosa Torre Velasca, maestoso simbolo della Milano che produce. Nella coppia lei è quella che comanda: una donna fredda e snob, che frequenta il salotto dell’alta borghesia meneghina e che non perde occasione per mettere in ridicolo e denigrare suo marito. A lui infatti si riferisce continuamente deridendolo con il nomignolo di “Cretinetti”.
Lui è un entusiasta. È il propietario di una fabbrichetta che porta il suo cognome (Nardi) in cui si progettano ascensori e si fa la compravendita di gas e petrolio. Ha mille idee in testa e cerca in tutti i modi di realizzarle, pur essendo un completo incapace. Si circonda inoltre di gente per lo più inetta. Non riesce a realizzare nemmeno un affare, il che lo porta a essere sommerso dai debiti. Praticamente passa le sue giornate a sfuggire ai creditori che chiedono il pagamento delle cambiali emesse.
Poiché la sua situazione economica è praticamente un totale fallimento, spera continuamente che sua moglie muoia, per poter così ereditare la di lei immensa fortuna. Un giorno il treno sul quale viaggia la donna deraglia, per cui improvvisamente le sue preghiere sembrano essersi realizzate. Nel giro di una sola giornata, però, si scopre che si è trattato solo di un equivoco poiché Elvira non ha mai preso quel treno. Lo stress di Alberto a questo punto tocca vette elvatissime. Preso da crisi mistica, si rifugia una settimana in convento. Tornato prende una decisione drastica: uccidere sua moglie. Con il suo braccio destro, lo zio romano che gli fa da autista e un ingegnere tedesco impiegato nella sua azienda mette in piedi il progetto di un falso incidente. I quattro si organizzano per spingere nottetempo la signora Nardi nella tromba dell’ascensore della Torre Velasca. Ma non tutto andrà secondo i loro piani.
Il bello di questo film non è solo la recitazione dei protagonisti (Alberto Sordi e Franca Valeri). Due veri grandi istrioni. Ciò che più mi ha affascinato è stata la caratterizzazione di alcuni idealtipi di personaggi che ancora oggi si aggirano nella società italiana. In “Il vedovo” incontriamo l’imprenditore arrichito – ma incapace – che vuol fare la scalata nella buona società, la ricca signora snob, il lacché del ricco, gli sciacalli affaristi, gli operai brontoloni, la ragazzina che vuole sfondare nella tv, l’autista ignorante, la segretaria che difente il proprio capo anche a torto, la donna giovane, bella e stupida che si fa corteggiare da uomini ricchi, l’uomo che vive di luce riflessa grazie al successo di un parente, il giovane rampollo sfigato, il faccendiere maneggione, ecc.
Se vi piace Sordi, guardate questo film. Se amate il cinema di Dino Risi, guardate questo film. Se adorare la commedia all’italiana, non potete perdervi questo piccolo capolavoro.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.
1 thought on “Il vedovo”