Non pensarci (poster)

Non pensarci

di Gianni Zanasi (Italia, 2008)
con Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston,
Anita Caprioli, Caterina Murino, Paolo Briguglia,
Dino Abbrescia, Teco Celio, Natalino Balasso,
Luciano Scarpa, Paolo Sassanelli, Gisella Burinato,
Raffaella Reboroni, Edoardo Gabriellini,
Paola Bechis, Chiara Bucchi, Riccardo Bucchi

Si tratta di film drammatico o di commedia? Ci sto ancora pensando. Comunque le due componenti, quella comica e drammatica, si compenetrano bene.
“Non pensarci” è un film ben scritto, in cui spesso si ride per i dialoghi, le facce del sempre valido Mastandrea, le uscite del grande Battiston. Ma c’è anche materia su cui commuoversi, volendo.
La storia è quella di Stefano Nardini, un musicista di 35 anni (quasi 36), che di ritorno da un concerto trova la sua ragazza a letto con un altro giovane musicista. Dopo un primo momento di sbigottimento e smarrimento, decide di lasciare temporaneamente Roma e di tornare a casa dai suoi, in Romagna. Qui trova una situazione surreale: suo fratello maggiore, che sta per divorziare da sua moglie, è anche immerso in una montagna di debiti, ossia l’azienda di famiglia è sull’orlo del fallimento. I suoi fratelli ancora non gli perdonano di essere fuggito a Roma per inseguire i propri sogni di gloria e gli ideali da musicista, mentre i suoi genitori ignorano completamente la vita sentimentale della loro figlia minore che ormai ha abbandonato gli studi per dedicarsi completamente al delfinario. Inoltre un suo amico storico ha perso completamente la brocca e si trova in stato altamente depressivo.
I piccoli grandi drammi della famiglia italiana dei giorni nostri. Senza nessuna pretesa di insegnare qualcosa, o di spiegare, di fare la morale, ecc. Zanasi racconta un pezzo dell’Italia ‘normale’. Se ancora questo termine ha qualche significato.
Mastandrea è e resta una conferma. Mille volte ti sembra che interpreti se stesso e mille volte riesce a farti sorridere nel suo essere semplice ragazzo di periferia.
Caterina Murino nelle vesti di prostituta d’alto bordo dai buoni sentimenti rende bene. Teniamolo presente per il futuro.
Battiston sempre più vessillo di cinema italiano di alta qualità.
Ametto che Anita Caprioli inguainata in una muta da sub può fare sesso. Ma non riesco a spiegarmi perché nel mio caso non tocca ‘certe’ corde.
Paolo Briguglia finalmente ha trovato la sua dimensione: il fighetto di buona famiglia, di bell’aspetto ma vuoto come un’anfora.
Dino Abbrescia mi fa simpatia, anche in questo caso dove lo vediamo interpretare il ruolo di un’addetto alla sicurezza. Mi chiedo però se la mia non sia una mera questione campanilistica. Stessa cosa dicasi per Paolo Sassanelli. Voi lo ricordate nel ruolo del giovane militare di leva, di origini baresi, nella serie tv “Classe di ferro”?.
Teco Celio e Gisella Burinato si rivelano un’ottima scelta di casting per il ruolo di anziani genitori romagnoli.
L’apparizione di Natalino Balasso – ahimè – si limita ad un solo cammeo: il sindacalista accomodante che, se da un lato minaccia uno sciopero, dall’altro si lascia convincere a procrastinare la sua data d’inizio.
Anche Edoardo Gabriellini (il protagonista di “Ovosodo”) appare per una sola scena. Lo vediamo rivestirsi in fretta e rimanere imbambolato. A lui hanno affidato il ruolo del giovane musicista che ha una storia con la ragazza del protagonista e che viene ‘colto sul fatto’.
Film prodotto da Beppe Caschetto e Rita Rognoni per ITC Movie.
La distribuzione cinematografica è di O1 Distribution.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.