Calendar Girls
di Nigel Cole (Gran Bretagna, 2003)
con Helen Mirren, Ciaràn Hinds,
John Alderton, Linda Bassett, Julie Walters,
Annette Crosbie, Penelope Wilton, Rosalind March,
Celia Imrie, Georgie Glen, Angela Curran,
George Costigan, Geraldine James, Graham Crowden
In una nosiosa cittadina inglese della contea dello Yorkshire un gruppo di signore di mezza età di decide di realizzare un calendario osè. O meglio: di posare senza veli per una serie di scatti che poi andranno a comporre il calendario dell’associazione femminile (The Women’s Institute) a cui sono iscritte, in modo da raccogliere dei fondi che saranno utilizzati per beneficenza. Il loro obiettivo è quello di raggiungere le 1000 sterline per poter acquistare e regalare all’ospedale locale un comodo divano per la sala d’aspetto. Lo molla che le spinge a cimentarsi in questa originale impresa è stata la morte per cancro del marito di Annie, una di loro.
In questo “Calendar Girls” ho intravisto un certo parallelismo con altre due pellicole inglesi degli ultimi 10 anni: “Full Monty” e “L’erba di Grace”, con cui peraltro condivide il regista. Ognuno dei tre film, secondo me, riesce a raccontare storie con leggerezza pur affrontando argomenti spesso tabù, come il nudo, la malattia, l’uso di marijuana, la disoccupazione, ecc.
Helen Mirren tira fuori (oltre il seno – alla veneranda età di 58 anni) anche una certa verve che aveva tenuto ben nascosta in “The Queen”, per ovvi motivi di copione.
Molto brava al suo fianco anche Julie Walters nei panni della coraggiosa vedova Annie.
A Ciaràn Hinds hanno risevato invece un ruolo difficilino: quello del marito – mezzo martire – che ogni donna vorrebbe avere al suo fianco, uno che riesce a sopportare qualsiasi bizzarria compiuta da sua moglie e che rimane al suo posto in ogni situazione, dalla più imbarazzante alla più tragica. Bravo!
Questa pellicola è basata su di una storia vera. Nella realtà queste signore, con il loro impegno organizzativo e non solo, ossia mettendoci faccia e corpo – nudo, riuscirono a raccimolare ben oltre il mezzo milione di sterline, tanto da permettere al loro ospedale locale di costruire un intero nuovo reparto.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.