Fine pena mai (poster)

Fine pena mai – Paradiso perduto

di Davide Barletti e Lorenzo Conte (Italia, 2008)
con Claudio Santamaria, Valentina Cervi,

Ippolito Chiarello, Daniele Pilli, Giorgio Careccia,
Giancarlo Luce, Lea Barletti, Giuseppe Ciciriello,
Ugo Lops, Danilo De Summa, Fabrizio Parenti,
Simone Franco, Fabrizio Pugliese

Peccato. Occasione mancata. Mi aspettavo qualcosa lontanamente paragonabile a “Romanzo criminale” invece sono rimasto profondamente deluso. Non gli si avvicina minimamente.
Questo film è liberamente tratto dal romanzo “Vista d’interni. Diario di carcere, di ‘scuri’ e seghe, di trip e di sventure” di Antonio Perrone. Narra le vicende dello stesso Perrone, un malavitoso affiliato alla Sacra Corona Unita, che è stato condannato all’ergastolo. Da cui il titolo “Fine pena mai”.
Davide Barletti e Lorenzo Conte sono due registi della “Fluid Video Crew”, gli stessi che nel 2003 hanno prodotto “Italian Sud Est”, un film ambientato in Puglia che non ho ancora avuto il piacere di vedere.
Tornando a “Fine pena mai – Paradiso perduto” devo dire che l’ho trovato decisamente sconclusionato. Mi spiego: forse le vicende da narrare erano tante, forse il lasso di tempo che si doveva coprire con la storia era molto lungo, ciò non toglie che però il flusso del racconto pare frammentario, slegato. Non si capisce mai perché un dato avvenimento accada. Non c’è un filo logico nelle cose. Mai un rapporto causa/effetto. Il film inzia e siamo già nel pieno dell’azione. Alla gioventù del protagonista non c’è accenno. Bene. Si parte con Antonio che è già ventenne. E’ già stato fuori del Salento per un studiare. Un anno fuori casa all’Università. Noi lo vediamo quando già è tornato. Ma non capiamo se è stato durante l’università che ha preso una brutta strada. Non sappiamo se era già una testa calda da ragazzino. La sua stessa voce narrante dice di essere tornato per lei, Daniela – la bella liceale, quella che diverrà poi sua moglie e la madre di suo figlio. Lui torna al paese. Fa la bella vita. Si diverte come un matto. Droga, alcool, notti brave, spensieratezza, bravate. S’innamora di Daniela. Le cose continuano, avvengono l’una dietro l’altra senza spiegazione alcuna. Intesse rapporti con la Mafia. Compra eroina dalla Sicilia e la rivende nella sua zona. Come ha fatto a contattare i Siciliani? E perché? Solo per denaro? Non è dato saperlo. Mette su una banda di scagnozzi e presto diventa un piccolo boss locale. Cerca di fortificarsi per difendersi da chi lo vuole male. Ma chi sono questi che lo vogliono male non si sa. Con l’aiuto di alcuni compari, Tonio aiuta un giovane ad evadere di prigione. Poi lo prende come suo braccio destro perché questo Gianfranco è considerato ‘un asso di bastoni’, ossia un pazzo che si fa rispettare da tutti. Ne diventa amico. Poi glielo ammazzano. Intanto è diventato anche un eroinomane. Si mette a fare rapine perché ha bisogno di denaro. Lo arrestano e va in carcere. Qui, non si sa perché, si affilia alla SCU. E così via. Si procede a tappe forzate.
Sullo sfondo di tutto questo Valentina Cervi, nei panni della bella (?) Daniela, s’affatica per rimanere al fianco del suo uomo. Gli è fedele fino alla fine. Non lo tradisce. Ha paura di rimanere sola, ma non si butta nelle braccia di un altro. Eppure non è chiaro se e quanto sia coinvolta nei traffici di suo marito. A volte la si vede preoccupata per la famiglia, a volte è lei che sperpera il denaro raccimolato in maniera del tutto illegale.
La recitazione di Santamaria è forse l’unica cosa che si salva – insieme ad una buona fotografia che esalta il già spettacolare paesaggio. Il buon Claudio se la cava nella parte del giovane bandito baffuto. Il suo dialetto salentino (Leccese? Brindisino?) non è il massimo ma convince abbastanza. Comunque sia non è a lui che si devono imputare le pecche di questa pellicola.
“Fine pena mai”: sconsigliato a tutti. E’ stata una fortuna non essere andati al cinema a vederlo. Nelle scorse settimane una certa curiosità nell’aria c’era. 7 Euro risparmiati.
Nota: Film realizzato con i contributi della provincia di lecce (Salento Film fund), del fondo Eurimages del Consiglio D’europa, della Regione Puglia e riconosciuto d’interesse culturale nazionale dal Ministero per i Beni Artistici e Culturali.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.