Il mattino ha l’oro in bocca
di Franscesco Patierno (Italia, 2008)
con Elio Germano, Martina Stella,
Dario Vergassola, Laura Chiatti, Donato Placido,
Gianmarco Tognazzi, Corrado Fortuna, Carlo Monni,
Donato Placido, Fiorenza Pieri, Umberto Orsini, Francesco Casisa,
Raffaella Lebboroni, Gerardo Amato, Pietro Fornaciari
Sono entrato nel cinema prevenuto ma non avevo tutti i torti. La storia ispirata al romanzo autobiografico di Marco Baldini m’incuriosiva molto ma già sapevo che si sarebbe trattato di una produzione italiana di scarsa qualità per molti versi assimilabili alle 1000 fiction che infestano la tv generalista italiana. E così è stato – o almeno in parte.
Intendiamoci, qui non si critica Elio Germano. Non questa volta. E’ stato bravo, se l’è cavata. Ma il punto non è questo. Il punto è la scarsa credibilità e la superficialità del racconto. Se sai chi è Baldini – sia fisicamente che caratterialmente – se hai seguito le sue trasmissioni su Radio Deejay all’epoca dei fatti, non riesci proprio a credere a quello che vedi sullo schermo. Ti sembra un racconto poco verosimile. Baldini era un tantinello più anziano all’epoca del fatti ed è sempre stato tutt’altro che magro. Inoltre mi sembra poco possibile che sia arrivato al microfono del grande network nazionale solo perché il boss della radio sia passato per la Toscana e l’abbia ascoltato per puro caso. Anche il fatto che sia stato ingaggiato a causa della sua sagace satira politica mi sembra discutibilissimo. Come mi ha fatto notare il buon Akille, a Radio Deejay da sempre si guardano bene di prendere una precisa posizione politica su qualsiasi cosa accada in Italia e nel mondo. Parentesi: sarà forse per questo che da 15 anni è la mia radio preferita?
Altri bloopers più o meno volontari: il logo di Radio Deejay dell’epoca non è quello che campeggia gigante in molte delle inquadrature del film. Molti brani che si sentono in sottofondo non erano ancora stati pubblicati all’epoca dei fatti. Le copertine che sbucano qui e lì negli studi della radio appartengono ad album pubblicati diversi anni dopo. Altri appunti simili li fa Shymay in questo condivisibile post.
Martina Stella appare in poche scene. Qui e lì. E’ tutt’altro che una co-protagonista. Il regista la ritrae sempre incazzata e incazzosa. In una parola: scostante. Sarà così anche nella realtà? Il dubbio viene. Ed è forte.
Vogliamo parlare della love story tra il protagonista e la cassiera dell’agenzia di scommesse ippiche? Laura Chiatti, che interpreta proprio questa giudiziosa ragazza, non recita poi così male e, tutto sommato, la colpa dell’inconsistenza della vicenda non è sua. Bastano tre brevi scene per portare i due personaggi a letto. Cosa sarà successo? Come si saranno innamorati? E poi perché? Non è dato saperlo. Non è dato vedere neanche la scena di sesso: cassata o forse mai nemmeno girata.
Altra baggianata: Marco Baldini viene dipinto come un verginello. Non ha mai sesso finché non arriva a Milano. Gli mettono in bocca questa motivazione: “Non mi piace dormire con gli estranei. Mi dà un senso di soffocamento”. Ma voi ci credete davvero? Baldini ancora vergine a 24/25 anni? Manco se l’avessi visto con i miei occhi.
Bravissimo Corrado Fortuna. Interpretare un giovane ed impertinente Rosario Fiorello gli riesce benissimo. Avrà studiato tanto la parte, ascoltando registrazioni del vero “W Radio Deejay”, il programma che Baldini e Fiorello conducevano insieme all’epoca.
Tanto di cappello a Umberto Orsini: non si smentisce mai. Qui nella parte dell’usuraio dal cuore finto-buono, ex stella del mondo dello spettacolo. Eccellente. Tanto viscido da mettere paura sul serio.
Bravo anche Carlo Monni: con la parte del padre di Marco Baldini esprime grande professionalità. Molto toccante la scena in cui lo vediamo fare un sofferto prestito a suo figlio, sacrificando così i risparmi di una vita. Una sorpresa: non avrei mai creduto che fosse in grado di mettere in scena un momento così drammatico.
Dario Vergassola è un bravissimo attore comico ma nel ruolo di Claudio Cecchetto non è credibile. Troppo basso, troppi pochi capelli, poco simpatico e poco facilone. Cecchetto è sempre stato uno che ha lavorato divertendosi. Ma Vergassola – mi spiace dirlo – non è questo che ha dato a vedere.
Gerardo Amato fa il factotum di Radio Deejay di estrazione calabrese. E’ tanto grosso quando buffo e ridicolo.
Anche la goffaggine di Donato Placido nel personaggio di un truffatore di second’ordine ispira molta simpatia.
Nel cast mi è sembrato di vederci anche Edoardo Gabbriellini, l’attore che diede il volto al protagonista di “Ovosodo”, ma forse mi sono sbagliato.
Insomma ‘sto film non è un capolavoro. Andava visto è l’ho visto. Punto. Dimentichiamocene. Magari un giorno di questi recupero il romanzo di Baldini. Si chiama “Il giocatore”. – Chissà poi perché il film non è stato intitolato in questo modo?! – Me lo leggo e forse sono più contento. Credo ci possa essere un filo di realismo in più. Sono proprio curioso di sapere cosa sia accaduto sul serio allo speaker (non dj, please) toscano. Ma anche lì: sarà tutto vero?
“Il mattino ha l’oro in bocca” – titolo insulso, a mio modo di vedere – a poco meno di 15 giorni dall’uscita ha incassato 365 mila Euro. Questa cifra mi stupisce. La presenza di Elio Germano, le diverse comparsate in tv, le interviste e tutto il buzz intorno alla figura dell’attuale spalla di Fiorello mi facevano presagire tutt’altro incasso. C’è da chiedersi cosa sia successo e se per caso non sia stato un cattivo passaparola a far arenare la pellicola.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
O forse c’è stato un buon passaparola, nel senso che il passaparola diceva correttamente che il film non era niente di che.
E comunque Baldini è un dj, o al massimo uno speaker, o un conduttore. Vocalist è quello che parla al microfono in discoteca, non scherziamo (Linus è un vocalist?)
Ops. Lapsus. Intendevo “speaker” e m’è uscito “vocalist”. Sorry. Correggo subito. :)
Un filmaccio, ma accio accio.
Una recensione un po’ perfida, che mi trova d’accordo:
http://www.spietati.it/archivio/recensioni/rece-2007-2008/m/mattino_ha_l_oro_in_bocca.htm
Grazie della segnalazione, Flavio.
Anche a me il film non è piaciuto ma, leggendo la recensione di Alessandro Baratti, sembra che chi scrive sia in un certo qual modo invidioso della recente popolarità di Marco Baldini, il che non ha nulla a che vedere con il film. Mi sembra uno di quelli che criticano Radio Deejay solo perché è la radio più ascoltata d’Italia – e la meglio fatta a mio parere.
La recitazione di Germano, invece, non credo sia da criticare. E’ forse l’unico elemento che si salva.
Ma smettila, che l’ultra’ di radio dj sei tu e guai a chi te la tocca.
Mai negato infatti :)
Infatti la tua levata di scudi e’ tipica del tifoso che tutto sommato e’ sorpreso e dispiaciuto che il film non abbia avuto successo. In realtà non c’e’ nessun riferimento diretto a radio dj nella recensione.
Sostanzialmente viene detto con un ghigno di soddisfazione che una storia scritta da un personaggio famoso (baldini o chicchessia) da sola non basta:
1) a fare un bel film.
2) a fargli incassare dei soldi (specie se e’ brutto come questo).
In barba (per fortuna) a tutti gli ultras in giro e a chi pensa di fare soldi facili (come il Baldini in giovane eta’, ironia delle ironie) puntando sull’equazione bovina (il personaggio e’ famoso=il film incassa).
Attendiamo con soddisfazione altri tonfi al botteghino sulle vicende di droga di Valerio Staffelli, i problemi di calli di Piero Chiambretti e i traumi infantili di Ilaria D’Amico.
Flavio, ti invito a rileggere la mia recensione.
Non sono dispiaciuto che il film abbia incassato poco. Non l’ho mica prodotto io. Mi sorprende che nonostante il grande tam tam dei media il film sia stato visto da pochi.
Che io sia un tifoso di Radio Deejay è chiaro. Anzi sono aziendalista senza esserne dipendente. Che è peggio. :)
Sono d’accordo con te quando affermi che una storia scritta da un personaggio famoso da sola non basta. In questo film infatti ci sono pecche sia di sceneggiatura che di regia.
un blooper clamoroso è quando si vede elio germano in mezzo al traffico di milano con tutte macchine di ora…..
bah, film poco credibile.