Letter - Photo by Empty

Perché gli indirizzi postali si scrivono in quel modo? E’ una convenzione storica, certo. Ma perché proprio in quell’ordine? Cioè prima il nome del destinatario, poi l’indirizzo, ossia codice di avviamento postale (C.A.P.), quindi città, provincia ed – eventualmente – lo stato. I postini sono abituati ormai a leggere l’informazione in quel modo. Ma non sono gli unici che maneggiano pacchi e lettere. Sopra di loro, a monte, ci sono sistemi più o meno automatizzati. Non avrebbe senso catalogare l’informazione dal generale al particolare? Intendo: prima stato, poi regione, provincia, città, via e infine il numero civico. Il nome del destinatario (e/o del mittente) va da sè. Si può benissimo mettere anche in testa o a lato. Non credo che sia importante. Il nome non rientra in questa faccenda di ordine di precedenza dei dati nella gestione dell’informazione. Insomma, fosse dipeso da me, io avrei scritto tutto al contrario. Reverse.
Pensandoci: noi, in Italia, almeno il numero civico lo mettiamo dopo la via. Pensate a quei paesi (tipo gli anglosassoni o i francesi) in cui l’indicazione della via segue il numero civico. Confusione ulteriore.
Photo by EMPTY.