La ragazza con la pistola
di Mario Monicelli (Italia, 1968)
con Monica Vitti, Carlo Giuffrè,
Stanley Baker, Corin Redgrave, Anthony Booth,
Dominque Allan, Stefano Satta Flores, Helen Downing,
Aldo Puglisi, Tiberio Murgia, Giovanni Ivan Scratuglia
Il connubbio Mario Monicelli dietro la camera da presa e Monica Vitti davanti diverte ancora. E tanto. Anche a distanza di 40 anni circa.
Anni ’60. Paesino dell’entroterra siciliano. Alcuni giovani uomini ballano per strada. Ballano tra uomini. Anche i lenti. La stessa scena si svolge un po’ più in là, al di là della strada, all’interno di una casa. L’unica differenza è che qui ci sono solo donne. A dividere le due festicciole, tanto surreali quanto tristi, c’è solo una finestra. Attraverso le imposte due ragazzi si guardano. Lei è Assunta Patané, una giovane ‘morigerata’, orfana di padre, che vive sempre rinchiusa in casa con le sue sorelle zitelle. Lui è Vincenzo Macaluso, un bel giovane sulla trentina, uno sciupafemmine baffuto e col ciuffo brillantinato.
Lui fa rapire lei. Lei finge di opporre resistenza ma si lascia spingere nell’auto degli scagnozzi mandati da lui. Quando però si trovano faccia a faccia, l’uno di fronte all’altro, si scopre che c’è stato un malinteso. Lui desiderava rapire la cugina di Assunta. Ad ogni modo i due si chiariscono e scatta subito la passione. Ma dopo una notte di fuoco lui, imparito dai modo troppo sicuri ed esperti di lei, scappa via nel Regno Unito. Lei, ormai disonorata perché ha trascorso una notte fuori casa – per di più in compagnia di un uomo, decide di seguirlo fino in capo al mondo per scovarlo e vendicarsi, uccidendolo a colpi di pistola (da cui il titolo del film).
Le pellicola è quasi interamente ambientata tra Scozia e Inghliterra. Il 90% del tempo vediamo la protagonista avventurarsi in situazioni del tutto nuove per lei, ragazza meridionale, che mai ha conosciuto il Mondo. Tra fraintendimenti, abbordaggi, qui pro quo linguistici e varie scenette caricaturali, vedremo Assunta Patané farsi donna indipendente. Un’emancipazione in piena regola che si completerà culminando con un sapido atto di vendetta non violenta. Chi di spada ferisce di spada perisce.
Se Monica Vitti è protagonista assoluta, bisogna ammettere che Carlo Giuffrè non sfigura affatto. Anzi il latinlover gli riesce benissimo, alternando sapientemente tra un finto rockabilly sbruffone e cacasotto ed un giovane siculo ignorante che vuole conoscere il mondo e le donne.
Meravigliosa la colonna sonora composta da Peppino De Luca: un mix tra ritmiche Swinging London ed italianissimo Easy listening anni ’60. Organi a go-go.
Questo film all’epoca ebbe una nomination all’Oscar come Miglior film straniero.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
Bellissimo film, si. E grande Monica Vitti! Peccato solo che i suoi film in DVD vistino il doppio (o quasi).
Vistino?
“Vistino” è un “Costino” scritto al buio..
Ok “costino il doppio”. Ma il doppio di cosa?