Factory Girl (poster)

Factory Girl

di George Hickenlooper (Usa, 2007)
con Sienna Miller, Guy Pearce,
Hayden Christensen, Jimmy Fallon, Mena Suvari,
Jack Huston, Armin Amiri, Tara Summers,
Shawn Hatosy, Beth Grant, Illeana Douglas,
Mary Elizabeth Winstead, Patrick Wilson,
Samantha Maloney, Meredith Ostrom, Brian Bell

Film biografico (biopic) sull’ascesa e la caduta di Edie Sedgwick, musa ispiratrice di Andy Warhol. Ad essere sincero sono entrato in sala con più di qualche aspettativa ma ne sono uscito alquanto deluso. In diversi frangenti l’ho trovato superficiale, vedi ad esempio la scena dell’incontro tra i due protagonisti dove, molto didascalicamente, Andy rimane folgorato da Edie al primo sguardo.
Discutibile anche la rappresentazione meccanicistica di come Edie finisca per distruggere la sua vita in seguito (e per causa) all’allontanamento da Andy Warhol e la sua Factory.
Sulla recitazione della Miller e di Pearce nulla da dire. Anzi forse è questo uno dei casi in cui il film si salva giusto per la bravura degli interpreti. Applausi ai truccatori. Sienna Miller è stata truccata alla perfezione. Basta buttare un’0cchio ai titoli di coda in cui vengono mostrate delle foto della vera Sedgwick per capire quanto hanno reso simili nell’aspetto attrice e personaggio.
Pearce ahimé è un attore sottovalutato. Guardatevi in sequenza “L.A. Confidential”, “Memento” e “Factory Girl”. Rimarrete stupiti dal suo traformismo.
La scelta di Hayden Christensen per interpretare un celeberrimo cantante folk fortissimamente ispirato a Bob Dylan non è stata delle più felici. Troppo alto e troppo sostenuto. Non si dovrebbe mai dimenticare chi è Mr. Zimmerman e da dove viene. A mio avviso avrebbero dovuto prendere uno meno sofisticato, più semplice, più rustico, ecc.
Nota a margine: ti credo che Bob Dylan non è stato affatto contento di come è stato rappresentato in Factory Girl. Il ritratto che gli hanno fatto è quello di uno stronzo che se la tira di brutto e che mette zizzania tra la Sedgwick e Warhol. Magari lui è così davvero, magari all’epoca fu davvero lui a spezzare irrimediabilmente l’idilliaco rapporto tra musa e pigmalione ma credo che a nessuno farebbe piacere che il proprio profilo venga tracciato sullo schermo tanto negativamente.
Yakanama ha fatto notare che, pur di non spendere vagonate di Dollari in diritti, hanno suonato nel film un pezzo schifosamente simile ad “Heroine” dei Velvet Underground e tanti altri brani dell’epoca, ma di seconda scelta, ossia nessun grande successo rappresentativo dei mitici Sixties del rock americano.

Il poster originale americano, il trailer italiano e una galleria fotografica.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.