Giovani carini e disoccupati (poster)

Giovani carini e disoccupati
(Reality Bites)

di Ben Stiller (USA, 1994)
con Wynona Rider, Ethan Hawke, Ben Stiller,
Janeane Garofalo, Renée Zellweger, Steve Zahn,
Eric Stuart, John Mahoney, Joe Don Baker, Susan Nerfleet,
Harry O’Reilly, Swoosie Kurtz, James Rothenberg

Opera prima di Ben Stiller dietro la macchina da presa. Mi ha sorpreso. Non credevo fosse lui il regista. Ad ogni modo questa è una commedia generazionale. Racconta com’erano i ragazzi degli anni ’90, quali i sogni di chi arrivava alla soglia dei 30 anni con tante speranze in testa e una realtà difficile davanti con cui confrontarsi.
I temi sono quelli della disoccupazione, dell’Aids, di un affitto da pagare, di una carriera da costruire, di una strada da intraprendere, di un compagno di vita da scegliere, di slegarsi economicamente dalla famiglia di origini, di farsi carico delle responsabilità, ecc. Tutte cose che, a ben vedere, non differiscono molto dalla situazione attuale, nonostante siano passati più di 10 anni e il film sia ambientato negli Stati Uniti. In altre parole qui siamo in Italia nel 2007 e, alla fin fine, i giovani, o meglio i giovani adulti, si confrontano – a mio parere – con una realtà molto simile.
Tornando al film posso dire che mi è piaciuto il discorso sul metacinema. Stiller, nel dirigere il suo primo lungometraggio che racconta la situazione giovanile, mette in scena una protagonista alle prese con un documentario sui propri amici, giovani anch’essi – ovviamente.
Ethan Hawke è perfetto per dare il volto al giovane rinnegato in cerca di se stesso, il figo con un passato difficile, diversi spettri sia nel presente che nel passato, l’amore per il rock, la chitarra, gli alti ideali. Un ragazzo che vive il timore di un rapporto sentimentale impegnativo e che, allo stesso tempo, non può sottrarsi al fascino e al sentimento che sente di provare nei confronti della piccola e giovane Lelaina (Wynona Rider).
La capigliatura di Ben Stiller è buffissima, così come il suo aspetto estremamente giovane e gli abiti di pseudo-eleganti di pseudo-sartoria-italiana.
Unico neo forse la superficialità con cui viene ritratto l’amico omosessuale della compagnia, interpretato da Steve Zahn. Qualche minuto autobiografico di fronte alla videocamera non credo che sia bastato.
Non male anche l’interpretazione di Janeane Garofalo nei panni di Vicky Miner, ossia della ex commessa, poi direttrice, di un negozio Gap. Valevole la scena del suo sfogo nei confronti dell’amica snob che si crede migliore solo perché ha avuto la possibilità di accedere ad un’istruzione di grado superiore.
Questo era un film che mi consigliavano da oltre dieci anni, dai tempi del liceo, credo. Era da vedere, lo ammetto. L’ho visto. Avanti il prossimo.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.