Ho appena finito di vedere la prima puntata di Decameron, la nuova trasmissione televisiva di Daniele Luttazzi che va in onda ogni sabato notte su La7.
Avrei voluto buttar giù qualche pensiero ma sono stato anticipato da Sasaki Fujika. Trovo che questo suo post sia largamente condivisibile.
Mi limito solo ad aggiungere delle cose.
Il 30% circa delle battute e delle cose che ha detto le ha prese pari pari dal suo ultimo libro “Lepidezze postribolari”. Tutta roba del suo sacco, ovviamente. Solo che io le stesse identiche frasi le sto leggendo proprio in questi giorni. Ad ogni modo il materiale nuovo, cioè quello basato sui fatti di attualità degli ultimi mesi, mi è sembrato sufficiente.
La scenografia è da dimenticare. Molto valida invece la grafica dei cartelli che annunciano le tematiche trattate. Semplicissimi: grandi scritte rosse su fondo bianco.
Buona l’idea di far recitare ad alcuni attori degli sketch. Quello sugli appetiti sessuali dei preti, ad esempio, l’ho trovato molto sagace.
Le risate finte possono anche avere un senso ma sono brutte. Se proprio a porte chiuse si doveva registrare, io avrei preferito il silenzio.

La sigla di testa non mi è piaciuta. Né quella di coda. Credo che Luttazzi sia una mente geniale, un fine umorista, capace di tirar fuori grandi idee satiriche. Il jazz però lo lasci ad altri. Non ha la voce adatta. Non canti. Magari componga soltanto. Ma io, si sa, di questa musica non ne capisco quasi nulla.
P.S.: un grazie enorme a Kekkoz che mi ha fornito la registrazione della puntata. Io avevo dimenticato che la trasmissione iniziasse il 4 Novembre.