Heartbreakers – Vizio di famiglia
(Heartbreakers)
di David Mirkin (Usa, 2001)
con Siguorney Weaver, Jennifer Love Hewitt,
Gene Hackman, Ray Liotta, Jason Lee,
Anne Bancroft, Nora Dunn
Questa commedia è una specie di versione al femminile di “2 figli di”. Due donne (madre e figlia) organizzano truffe ai danni di facoltosi uomini sfruttando appieno le loro doti da seduttrici incallite. Puntano un uomo, lo fanno innammorare, si fanno sposare, poi lo spingono al tradimento, lo beccano sul fatto e chiedono il divorzio. Lauto incasso assicurato.
Ma le cose non sempre vanno per il verso giusto. Dopo 13 matrimoni, messe alle strette da una severissima agente del fisco che esige tasse arretrate e minaccia sanzioni penali, le due mangiauomini decidono di andare a Palm Spring per fare il colpo della vita: incastrare un multimilionario babbeo con il collaudatissimo trucco. Purtroppo non sarà così semplice. Sulla loro strada troveranno infatti un barista innamorato della giovane figlia e un ex truffato pazzo d’amore per l’avvenente madre.
E’ una commedia un po’ telefonata (che brutto questo aggettivo), ossia si sa già dal principo come vanno a finire le cose. Tuttvia io l’ho trovata gradevole, soprattutto grazie al cast di prim’ordine. Insomma uno di quei film che è retto più dalla bravura degli attori che dal soggetto.
Sigourney Weaver veste i panni della quarantenne fatalona. Ammaliante e sicura di sè – forse fin troppo. Iperprotettiva nei confronti di sua figlia poiché da giovane è stata sedotta ed abbandonata da un bastardo – come dice lei. Ora: in quanto ad età ci siamo; ossia è vecchia abbastanza per essere la mamma della Hewitt ma sull’allure/fascino di questa donna avrei da ridire. La Weaver non è carina. Non lo è mai stata. Non ha un bel viso. Non credo che vestiti attillati, grandi scollature ammiccanti e continui accavallamenti di gambe siano sufficienti per fare di lei una matura femme fatale.
Jennifer Love Hewitt di suo è giovane e caruccia. A dirla tutta però a me non è mai piaciuta. Tutto sommato truccatori e costumisti sono riusciti a far di lei un bel bocconcino. Ha decisamente un bel fisichino, le sue forme sono in continuo miglioramento, nel ruolo è abbastanza credibile… eppure non mi ha convinto al 100%. Può una donna così farti innammorare seduta stante con un sol battito di palpebre? Ecco: questa è la domanda che mi sono posto.
Ray Liotta fa il malavitoso con la faccia d’angelo. Uno sciupafemmine dall’appetito sessuale inarrrestabile. Cosa che gli riesce magnificamente. E non aggiungo altro.
Ho trovato simpatico Gene Hackman nel ruolo del milionario, un vecchiaccio scorbutico e tabagista incallito, afflitto da una tosse fastidiosa. Peccato che il suo personaggio non duri a lungo e che non sia il fulcro della storia.
Jason Lee è quell’attore che fa il protagonista della serie tv “My Name Is Earl”. Senza baffoni è molto meno buffo ma se la cava egregiamente nella parte del bravo ragazzo che perde la testa per la piccola truffatrice carina ma stronzetta.
Squisita la colonna sonora: sono stati usati diversi brani ispirati alla bossa nova tradizionale. Tra questi anche “Tropicalia” di Beck.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.