Il Belpaese (poster)

Il… Belpaese

di Luciano Salce (Italia, 1977)
con Paolo Villaggio, Gigi Reder,
Pino Caruso, Anna Mazzamauro,
Silvia Dionisio, Massimo Boldi,
Giuliana Calandra, Raffele Curi

Commedia grottesca e beffarda. Guido, un uomo sulla quarantina interpretato da Paolo Villaggio, dopo alcuni anni trascorsi a fare l’operaio nell’Oceano Indiano su di una piattaforma per l’estrazione del petrolio, torna in Italia, intenzionato ad investire il denaro guadagnato aprendo un’orologeria nel centro di Milano. Troverà un paese che stenta a riconoscere, un’Italia dilaniata dalla violenza di qualsiasi tipo in cui avvengono continuamente rapine, rapimenti, ricatti, rivolte, sparatorie, sopprusi, ecc. Subirà angherie da tutti. Proverà a trovare conforto nei sentimenti, innamorandosi di una ragazza molto giovane, una rivoluzionaria ‘anti-borghese’ a tutti i costi, che cambia continuamente ideologia, abbracciando linguaggio e stile di vita dei vari gruppi giovanili rivoluzionari dell’epoca, come ad esempio le streghe femministe, gli indiani metropolitani, gli autonomisti operai, ecc.
La squadra è quella tipica della saga Fantozzi – vedi l’uso di attori quali Anna Mazzamauro e Gigi Reder. Stesso discorso per lo stile della narrazione e delle gag comiche. D’altronde Luciano Salce è stato il regista di diversi film con Villagio protagonista.
Silvia Dionisio è molto giovane e bella. Nel film Amici Miei era Titti, l’amante del conte Mascetti (Ugo Tognazzi).
Molto buffo Massimo Boldi nel ruolo del giovane sfaccendato e schiavo dell’eroina che prova a dare una mano a suo zio nella gestione del negozio.
Pino Caruso è davvero eccezionale, invece, nei panni dell’uomo ‘di mondo’ che predica bene e razzola male, un tipo che si lamenta dei ‘giovani d’oggi’, della deriva cui va incontro la società, che si mostra preoccupato per il mancato rispetto della legalità e che per primo poi, nei fatti, abusa del suo potere e dei suoi privilegi.
La sceneggiatura è di Castellano e Pipolo su soggetto degli stessi Villaggio e Salce.
Colonna sonora molto carina. Le musiche sono di Gianni Boncompagni, Paolo Ormi e Dario Farina. Originale l’idea di inserire spesso, tra una scena e l’altra, la voce fuoricampo di uno speaker radiofonico di una cosiddetta radio libera, un personaggio strafottente che si diverte ad usare un linguaggio molto colorito e a tradurre a modo suo i titoli di alcuni brani di lingua inglese.

La scheda di Cinematografo.it e di MyMovies.it.