Toro scatenato
(Raging Bull)
di Martin Scorsese (USA, 1980)
con Robert De Niro, Joe Pesci,
Cathy Moriarty, Frank Vincent,
Nicholas Colasanto, Theresa Saldana,
Mario Gallo, Joseph Bono, Frank Adonis,
Rita Bennett, Dom Dumphy, Frank Topham,
Lori Anne Flax, Charles Scorsese, Bill Hanrahan
Da un trio come Scorsese, De Niro e Pesci mi aspettavo qualcosa di più. “Toro scatenato” racconta la storia del pugile italo-americano Jake La Motta – tratta dalla sua stessa biografia. Né più né meno. La racconta bene, sì. Ma mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Mi aspettavo qualcosa di più… spettacolare. E invece ci sono alcuni passaggi che non mi spiego. Perché all’apice della carriera La Motta decide di mollare, di farsi battere, pur rimanendo in piedi e non cadendo mai al tappeto? Perché si dedica all’attività di imprenditore? Perché si mette a fare l’intrattenitore nei suoi stessi locali?
Alla fine di questa pellicola mi resterà solo la recitazione di Bob De Niro, di Joe Pesci e la squisita bellezza fragile di Cathy Moriarty.
Anche perché di storie in cui un puglie decide di vendersi alla Mafia, per un motivo o per l’altro già ne abbiamo viste abbastanza. Si, lo so: questo è un film del 1980 e magari prima di allora non è che se ne fossero girati molti di film sull’argomento. Però, ecco… quando La Motta accetta di perdere un incontro in cui la malavita ha scommesso contro di lui al solo scopo di far sì che la malavita stessa gli permetta di accedere alla finale dei campionati mondiali per pesi medi, ecco lì non è che ti sorprendi perché l’hai già immaginato da diversi minuti.
E poi la figura umana del pugile, che umana non è per nulla. Uno che agita i pugni dentro e fuori dal ring. Che ti stai sempre a dire: magari vedi che adesso accampano una motivazione per il suo odio feroce nei confronti del mondo. E invece no. Lui, La Motta, fu così: cazzone, violento e profondamente italiano. Magari per motivi suoi, magari per motivi genetici, che ne so. La butto lì. E poi ancora: che gli italo-americani fossero così ormai l’abbiamo capito. Forse proprio grazie a film come questi. L’uomo che sottomette la sua donna, che la ritiene buona solo per stare in casa, per fare figli, per mantenere al livello di geisha (non condiscendente), per farsi trattare come un dio; che è geloso, manesco, possessivo fino all’impossibile. Che ama (?) così. Che picchia, inveisce, s’inalbera ma che nel privato prega perché la sua donna non l’abbandoni.
Scorsese con “Toro Scatenato” ci ha raccontato la storia di un boxeur leggendario, uno dei più grandi miti della storia della boxe: Il toro del Bronx, Raging Bull. Ci ha raccontato un italo-americano che è diventato ricco e famoso. Ecco. Ma io mi aspettavo qualcosa in più, anche perché questo è uno dei film più osannati del regista e poi De Niro ci ha vinto anche un premio Oscar.
Qui la locandina ufficiale americana.
La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.