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13dici a tavola

di Enrico Oldoini (Italia, 2004)
con Giancarlo Giannini, Nicolas Vaporidis,
Kasia Smutniak, Angela Finocchiaro,
Maria Amelia Monti, Alessandro Benvenuti,
Silvia De Santis, Paolo Bonacelli,
Niccolò Enriquez, Gianna Giacchetti

Un uomo sotto i sessant’anni torna in Toscana, nel casale di famiglia dove ha vissuto l’infanzia e la giovinezza per disfarsene. Di concordo con i suoi fratelli e cugini, infatti, ha deciso finalmente di venderlo e di chiudere per sempre un lungo capitolo della sua vita. Così in realtà non sarà perché alla fine vincerà su tutto la nostalgia. Alla mente gli riaffioriranno tutta una serie di ricordi legati alla casa e ai personaggi che ci hanno vissuto. Perno dei flashback mnemonici è la storia d’amore vissuta con una ragazza venuta dalla Germania a trascorrere le vacanze in Italia. Una donna molto giovane ma comunque più grande di lui, che gli farà perdere la testa e allo stesso tempo gli farà conoscere le prime pene d’amore. Una lunga estate, proprio quella in cui il protagonista perse la verginità.
Sullo sfondo del racconto si muovono diversi personaggi tutti molto ben caratterizzati. Dalla madre cattolicissima del protagonista, interpretata con grande realismo da Angela Finocchiaro, al padre colonnello della Guardia di Finanza, uomo tutto d’un pezzo e severissimo che finisce per diventare mezzo rimbambito. Buona recitazione anche per Alessandro Benvenuti – verso cui la mia stima e simpatia è pressoché infinita. Dall’avvocato casanova che si intromette in casa per corteggiare la zia del protagonista, e cerca di sedurre anche sua madre, fino ad arrivare al personaggio più convincente: un’anziano burbero ma molto simpatico, splendidamente interpretato dal grande Paolo Bonacelli.
Nicolas ‘Vapo’ Vaporidis continua ad avere la faccia da pesce lesso. Anche qui. Però devo ammettere che se la cava poiché in questo caso il ruolo necessitava un giovane di poco sotto i 20 anni dall’aspetto molto timido. Buone quindi le sue espressioni da sfigato super-impacciato. Da segnalare anche Kasia Smutniak: in diverse scene appare davvero bella e dolce. Con la recitazione se la cava molto bene. Nei panni della ragazza carina che fa perdere la testa a tutti gli uomini della famiglia risulta davvero credibile.
Maria Amelia Monti rimane la simpaticona di sempre. Il suo mestiere è strappare sorrisi.
13dici a tavola è una buona commedia, così leggera e semplice che piace a tutti. C’è la storia d’amore, i buoni sentimenti, i ‘favolosi’ anni ’60, le tradizioni di una volta, la famiglia e i suoi valori, ecc. Quello che non mi convince è l’idea di fondo. Insomma: il casale, le grandi famiglie, i ricordi d’infanzia sono cose già viste e tra l’altro anche meglio raccontate. Vi bastino come esempio: “Festa di Laurea” di Pupi Avati e “La famiglia” di Ettore Scola. Enrico Oldoini mi sembra un buon regista per cui non capisco come mai abbia voluto avventurarsi su strade già percorse. Mancanza di originalità? O voleva andare sul sicuro, su formule già testate, a poco rischio e in un certo qual modo già vincenti? Peccato per lui, perché comunque il film non ha avuto grande successo al botteghino. Io, a dire il vero, prima del passaggio in tv, non ne sapevo nemmeno l’esistenza.
Nota: il titolo del film è proprio “13dici a tavola”. Non è un errore. Non si tratta né di “13 a tavola, né di “3dici a tavola”. Mi chiedo quale sia il senso di tutto ciò.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.