Mortacci

Mortacci

di Sergio Citti (Italia, 1988)
con Vittorio Gassman, Carol Alt, Sergio Rubini,
i Gemelli Ruggeri (Eraldo Turra e Luciano Manzalini),
Alvaro Vitali, Malcom McDowell, Mariangela Melato,
Galeazzo Benti, Livia Venturini, Michela Miti, Andy Luotto,
Aldo Giuffrè, Nino Frassica, Silvana Bosi

Un cimitero, un custode e decine di anime che, attendendo con pazienza di arrivare definitivamente nell’aldilà, si aggirano per lo stesso camposanto. Una commedia che tratta l’argomento morte con leggerezza e anche con orginalità. Mai sentita infatti l’idea che l’anima di un morto sosti in un cimitero, prima di passare definitivamente in un altro mondo, sinchè è ancora in vita qualcuno che la ricordi come persona.
Il film non si risparmia una sagace satira nei confronti del facile eroismo e dell’affarismo che si genera intorno alle morti di alcuni uomini ritenuti migliori, speciali o eroi in genere. Tra i vari prototipi di morto c’è il tizio che ha pronunciato frasi note come "Chi dorma non prende pesci", un’asprirante attrice suicidatasi per sbaglio, l’eroe creduto morto in guerra, due musicisti di strada che si fingevano ciechi per chiedere l’elemosina ed impietosire i passanti, il latin lover morto di vergogna per essersela fatta sotto davanti alle donne che voleva sedurre, ecc.
Ottima e fuori di discussione la performance del grande Vittorio Gassman. In diversi passaggi è proprio lui a ‘dirigere l’orchestra’ di tutto il gruppo degli attori. In questa pellicola interpreta il guardiano del cimitero che trafuga i beni contenuti nelle casse da morto, gli indumenti e gli accessori dei morti stessi (anelli, denti d’oro, scarpe, giacche, ecc).
Bello rivedere Andy Luotto. Il suo flashback è uno dei più divertenti. Vederlo ballare in abito bianco, come un Tony Manero delle spiagge italiane, fa morire dal ridere. Il casanova goffo gli viene benissimo. La frase "questa sera ti rovino" è diventata subito il tormentone di una sera.
Sergio Rubini è giovanissimo ma recita molto bene. La stoffa dell’attore ce l’ha. Questa è una cosa che si poteva vedere benissimo sin d’allora. Dev’essere sicuramente un grande onore per lui aver avuto la possibilità di recitare accanto a Gassman.
Nino Frassica ha una parte molto piccola e fa il solito Frassica. Peccato che non gli abbiano dato più spazio.
Carol Alt gira per tutto il film in camicia da notte. E’ sexy ma fa molta tenerezza. Soprattutto per il suo sguardo di un azzurro profondo che ti fa innamorare in un attimo.
Malcom McDowell non l’ho riconosciuto. Questo è l’attore protagonista di Arancia Meccanica, cacchio! Io vedendolo mi sono chiesto: "… ma in che film l’avrò già visto? Chi è questo qui?" Fortunatamente il mistero l’ha risolto subito il fido
Yakanama che ieri sera ha guardato questo film con me. Ad ogni modo, McDowell fa l’attore sfigato che non è mai riuscito a sfondare, uno di quelli che, imperterrito, continua a recitare giorno e notte, anche nella vita, anche sceso dal palcoscenico, anche quando non ha pubblico di fronte. Fino alle ultime batture del film si fa difficoltà a capire quanto sia falso e laido il suo personaggio e/o quanto sia davvero addolorato per aver causato due morti con la sua negligenza (e la sua boria). Il suo egoismo pare vincere su tutto.
Mariangela Melato ha una particina. Interpreta prima una giovane che vuole vincere una gara di Rock n’ Roll acrobatico e poi una vecchina che è rimasta l’ultima a ricordarsi di due giovani musicisti truffatori (i gemelli Ruggeri).
Quando ero ragazzo Aldo Giuffrè mi stava sulle scatole. Forse per la sua voce roca, forse per il suo marcato accento napoletano. Adesso no. Adesso, a vedere film come questo, mi viene da pensare che il teatro ed il cinema italiano avrebbero bisogno di decine di attori così. Magnifico nei panni di un becchino truffaldino e pasticcione che prima scambia le salme di due morti e poi spende tutto quel che ha pur di non essere rovinato e vedere quindi infangato il proprio nome.
Devo dire che Michela Miti è molto bella. Anche così, da vestita. Purtropppo il suo nome è rimasto legato a quesi filmetti della commedia erotica grottesca anni’70/80 in puntualmente appariva nuda. Peccato. Io in quanto a bellezza e bravura la metterei sullo stesso livello di Agostina Belli e Laura Antonelli.
Alvaro Vitali fa il pierino un po’ cresciuto, ma sempre con quell’aria da impunito. Anzi, peggio; questa volta interpreta un uomo laido, uno che, fingendo di essere addolorato per la morte di suo padre e preoccupato per il rispetto del suo ricordo, finisce per lucrare sulla sua pseudo-salma.
Vedere recitare Galeazzo Benti è sempre un piacere. Peccato che spesso si sia scelto (o gli abbiano affidato) ruoli in cui debba atteggiarsi da nobile o in cui deve ostentare – sempre e comunque – maniere affettate.
Nota: finché non ho letto il nome del regista credevo che questo film fosse diretto da Mario Monicelli. Sbagliavo. E’ opera di Sergio Citti.

La scheda di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.