Hot Fuzz
di Edgar Wright (Gran Bretagna, 2007)
con Simon Pegg, Nick Frost, Timothy Dalton,
Jim Broadbent, Bill Bailey, Kevin Eldon,
Paddy Considine, Rafe Spall, Karl Johnson,
Bill Nighy, Alexander King, Paul Freeman,
Stuart Wilson, Edward Woodward, Julia Deakin,
Anne Reid, Peter Wight, Alice Lowe, Olivia Colman,
Martin Freeman, Joseph McManners, Seteve Coogan
I razzacci di "Shawn of the Dead" ci riprovano, buttandosi sulla commedia in salsa poliziesca, o meglio sul poliziesco in salsa comica-parodistica.
Al team Wright-Pegg-Frost ci sono affezionato, in un certo qual modo. Il loro film "L’alba dei morti dementi" arrivò in Italia direttamente sul mercato home video. Praticamente andò in DVD senza passare dalle sale cinematografiche. Il distributore italiano non ci credette più di tanto, insomma. Io ricordo che all’epoca ne feci la promozione online per Way To Blue sul territorio italiano.
E sono stati proprio quelli di Way To Blue oggi ad organizzare una proiezione in anteprima per soli blogger. Una premiere nella saletta privata della Universal Italia, qui a Roma, alla quale mi sono fatto invitare. Questo commento dunque vada innanzitutto come ringraziamento ai miei ex colleghi per aver avermi fatto partecipare allo screening.
Dunque Hot Fuzz. Di che parla? E’ la storia del sergente Nicholas Angel, un integerrimo poliziotto della sezione metropolitana (MET) di Londra. Un tipo così ligio al dovere ed efficiente – la sua media di arresti è superiore del 400% a quella dei suoi colleghi – che i suoi capi lo cacciano via, onde evitare di sminuire l’immagine di tutti gli altri membri della squadra.
Costretto a prestare servizio in una noiosa cittadina di campagna, Angel si troverà ad essere l’unico a vedere una serie di delitti incatenati laddove i suoi nuovi colleghi ritrovano solo coincidenze, casualità e incidenti fortuiti. La permanenza nel paesino sarà per lui anche l’occasione di farsi un amico (il suo collega di pattuglia Danny Butterman) e di sciogliersi un po’, smettendo pian piano i panni da uomo tutto d’un pezzo.
Il tentativo di Wright e Penn (il primo ha diretto ma entrambi hanno scritto e scenegiato la storia) è quello di fare un poliziesco all’inglese. Di mettere in primo piano, davanti l’obiettivo, una volta tanto, il bobby (poliziotto) inglese in divisa, uno che gode di grande stima a livello internazionale ma che il cinema casalingo pare aver un po’ snobbato. Il registro stilistico è quello della parodia: è più che evidente che "Hot Fuzz" si prenda gioco di tutti gli action movies americani. Negli ultimi 30 minuti del film non si fa altro che spararare con armi da fuoco di vario genere. Sembra una carneficina sullo stile di Commando, anche se poi non muore quasi nessuno degli antagonisti. In tutto il film ci sono anche due o tre esplosioni spettacolari ed abbastanza credibili, per cui un plauso se lo merita anche chi ha prodotto gli effetti speciali. Su questo non c’è proprio nulla da invidiare alla maestra Hollywood.
Il tentativo, comunque, credo che sia riuscito perché in sala i blogger ridevano… e ridevano forte. Ho anche sentito dire a una ragazzetta che non si divertiva così al cinema da anni. Mah! Io non ho riso granché ma ho trovato il film davvero ben fatto. La caratteristica che più ho apprezzato è stato il montaggio: molto moderno e frenetico al punto giusto.
Da segnalare la cifra stilistica che distingue i lavori di Edgar Wright. Da buon cultore del cinema horror qual’è, ha infarcito questa pellicola di 3/4 scene squisitamente splatter in cui il sangue spruzza a fiotti, volano teste mozzate e spuntoni acuminati si infilzano in corpi ancora vivi. Tuttavia l’humus di queste ambientazioni è talmente poco serio che tutto quel rosso schizzato non impressiona più di tanto. Inoltre, con grande maestria, il regista non indugia più di tanto sui particolari truculenti. La motivazione di fondo naturalmente è quella di arrivare ad un pubblico più ampio che vada oltre il nerd maschio tra i 15 e i 35 anni. Dunque sangue sì: ma non molto e comunque da trattare con estrema ironia.
Sono sicuro che la blogosfera italiana apprezzerà. Credo per giunta che l’iniziativa di Way To Blue sia da ripetere ancora e al più presto. Magari anche per pellicole il cui target non concida così perfettamente con quello dei blogger. Come a dire: invitateci ancora anche se non si tratta di film girati solo per noi sfigati della Rete.
La scheda di IMDb.com quella di Cinematografo.it e quella di MyMovies.it.
centro, centro e doppio centro questo film è una bomba adrenalinica. L’ho adorato e lo rivedrei. Tra l’altro facciamo anche una riflessione faziosa (pro/bloggerz) è una buona trovata far passare questo film nel “circuito” bloggers, sarà una sboronata ma forse, qualcuno comincia a darci un po’ retta (e qui diventeremo tutti quanti dei perfetti mitomani se già non lo siamo) quello che mi auguro è che non si perda lo smalto e la freschezza (sembra una pubblicità per un dentifricio questa mia ultima frase: smile !)
la reine
Già . Buon per i blogger. Speriamo che questa della proiezione blogger diventi una regola, piuttosto che una eccezione. L’ho anche scritto nel post. Dunque Reine, anche tu eri alla Universal? Ma dove? Non ci siamo riconosciuti?
qualche giorno fa ti lasciai un commento fiume ma non lo trovo più: ero a milano tu mi sa a roma se ho cpaito bene, right?
;)